Minori e abuso di alcol, a Napoli scatta l'allarme per le feste di Capodanno

Minori e abuso di alcol, a Napoli scatta l'allarme per le feste di Capodanno
di Fiorangela D'Amora e Ettore Mautone
Domenica 29 Dicembre 2019, 00:00 - Ultimo agg. 13:32
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Dilaga l’abuso di alcol tra i giovani, un fenomeno costante registrato con allarmante regolarità nei fine settimana quando nei pronto soccorso delle grandi città ma anche nei centri di provincia si registrano decine di accessi in ospedale di giovani che hanno alzato il gomito, andati molto oltre la soglia di sicurezza. Alla vigilia di Natale al Cardarelli due ragazze di 14 anni sono giunte in codice giallo in stato di semincoscienza. «Avevano passato la serata in un locale - spiega un medico del Cardarelli - una delle due aveva un tasso alcolemico di 5 grammi per litro di sangue, un livello altissimo al limite del coma etilico». Per le due giovani sono scattati i protocolli di cura, terapie detossicanti intensive basta sull’idratazione (che serve a diluire l’alcol e favorire la diuresi). Contemporaneamente è partita la segnalazione all’autorità giudiziaria e ai genitori in quanto trattandosi di minori bisogna risalire a chi abbia venduto alcolici a ragazzi così giovani. 


Quello dell’uso e abuso di alcol tra i giovani ha assunto ormai i contorni di una vera e propria piaga sociale. Nei locali nei bar, ma anche nelle feste private, quando ci si procura bottiglie di superalcolici nei supermercati, i drink circolano senza freni. Basta guardare ai numeri degli accessi nei pronto soccorso. Solo a Natale si sono registrati altri 3 o 4 casi all’Ospedale del mare con giovani giunti ben oltre la soglia dell’ubriachezza. Così anche alle prime linee del Pellegrini, del San Paolo e al San Giovanni Bosco con punte preoccupanti al Loreto mare mentre rari sono i casi al Cto che resta fuori dal circuito della movida. Analoga situazione nella provincia. Due i casi registrati al San Leonardo di Castellammare, uno al Pronto Soccorso del Maresca di Torre del Greco, uno al nosocomio di Boscotrecase. Tutti minorenni. Avevano perso conoscenza in strada. I giovanissimi della costa a sud di Napoli e dell’interland hanno dovuto ricorrere anche ai presidi di guardia medica per evitare serie complicanze e passare la vigilia di Natale in ospedale.

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A poco serve che il codice della strada vieti la guida in stato di ebbrezza sanzionando un’eventuale violazione con una multa che va dai 532,00 ai 6 mila euro a seconda del tasso alcolemico del conducente al di sopra del tasso alcolico consentito (0,5 g/litro quindi molto basso). Punizioni severe ma spesso inutili se la vendita è libera nei locali e nei supermercati. «Con un tasso alcolemico elevato le capacità di percezione della realtà - spiega Stefano Vecchio, psichiatra responsabile dell’area dipendenze della Asl Napoli 1 - sono ridotte mentre i tempi di reazione si allungano rendendo più temeraria la guida». 

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L’ennesimo allarme, ormai quotidiano, scatta con i festeggiamenti di Capodanno. Sono 20 i casi di coma etilico registrati al pronto soccorso del Cardarelli nella notte di San Silvestro lo scorso anno, tutti giovani con meno di 20 anni, alcuni di soli 15, 16 anni. Un afflusso diventato stabile nei fine settimana, soprattutto il venerdì e il sabato sera, che allarma per la grave sottovalutazione dei danni e che investe le istituzioni deputate alla prevenzione. «Sicuramente il consumo smodato, lo sballo da alcol - aggiunge Vecchio - sta diventando una consuetudine in crescita tra gli adolescenti. Studenti di buona famiglia, senza particolari problemi alle spalle, se non il disagio tipico legato alla loro età, ma abituati a consumare liquori più di vino e birra, soprattutto nei fine settimana. Si riuniscono tra amici a casa di qualcuno dove non siano presenti i genitori e bevono e fumano. Fino a farsi male». Non si tratta dunque di bevute occasionali, della sbornia di una notte, che pure può essere molto pericolosa. Ma di una abitudine che alla lunga porta alla cirrosi epatica, a danni al cervello ed altri organi. Tra l’altro essendo giovani e con un metabolismo epatico ancora non maturo sono frequenti i casi di coma etilico. 

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Che occorre fare? «Bisogna prendere consapevolezze del problema, investire le istituzioni, gli enti educativi, la scuola, le associazioni che lavorano con i giovani - aggiunge Vecchio - e poi c’è il ruolo primario delle famiglie che sono assenti o quando presenti sottovalutano in maniera inspiegabile il grave rischio per la salute dei loro ragazzi. Il fatto è che mentre per la droga il reperimento richiede un certo rischio di sanzioni l’alcol lo comprano al supermercato senza che nessuno intercetti questo fenomeno. Se un ragazzino acquista una bottiglia di vodka passa del tutto inosservato». I genitori? «Spesso minimizzano in maniera disarmante - conclude Fiorella Paladino, primario del pronto soccorso del Cardarelli - giustificano l’accaduto come una bravata. Sono impreparati e superficiali».
 

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