Ambulanze senza medici a Napoli, Sos del 118 agli ospedali: «Dateci i vostri sanitari»

Ambulanze senza medici a Napoli, Sos del 118 agli ospedali: «Dateci i vostri sanitari»
di Ettore Mautone
Giovedì 22 Luglio 2021, 23:30 - Ultimo agg. 23 Luglio, 18:32
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È diventata gravissima la carenza di personale (medici e infermieri) del 118 in città. L’ultimo appello, lanciato dai vertici della centrale operativa, risale a una settimana fa: dito puntato sulle carenze di un servizio salvavita messo in ginocchio dalle continue fughe e defezioni di medici e operatori che ha costretto, non solo a demedicalizzare quasi tutti i turni, ma anche a sopprimere una postazione dietro l’altra con massimo 8-9 mezzi per turno sui 18 previsti.

Il 118 oltre che nei soccorsi salvavita è impiegato anche nel trasporto sangue, organi e tessuti, nei trasporti secondari tra un ospedale e l’altro, nei soccorsi a Capri, nei trasferimenti verso gli istituti di pena. Allo stato sono state pertanto sospese le postazioni di Piazza Nazionale, demedicalizzata quella del Chiatamone, ritirato il personale (infermiere e autista della Ferrovia che, sostituito dal personale della Croce rossa ha comportato, per un effetto domino, la soppressione della postazione Incurabili). Una debacle che si colloca nel difficile snodo del bando di gara per il rinnovo delle attività in convenzione che da un lato vede il gruppo uscente impossibilitato a garantire il personale infermieristico, e dall’altro il nuovo affidamento congelato da ricorsi e contenziosi giudiziari. 

Una situazione che ha spinto la Asl Napoli 1 a chiedere aiuto a tutte le direzioni sanitarie dei presidi ospedalieri. Un appello lanciato ai medici e infermieri di San Giovanni Bosco, Loreto, Pellegrini, Ospedale del Mare, San Paolo, compresi i distretti sanitari di base, per un’adesione volontaria a prestare ore in regime di straordinario a copertura di turni sui mezzi del 118 e in centrale dal 27 luglio fino al 15 settembre.

Un modo, insomma per raschiare il fondo del barile e mettere una toppa a un servizio che allo stato attuale è finito sotto i livelli minimi di assistenza. Per i medici la remunerazione prevista è quella in regime di “autoconvenzionamento” e per gli infermieri si ricorre allo straordinario.

Un appello destinato a cadere nel vuoto vista la analoga carenza di personale cui si assiste nei pronto soccorso degli ospedali citati con il San Giovanni Bosco ancora al palo per le attività di urgenza. Una penuria causata dal continuo stillicidio di camici bianchi attratti da altri servizi di cura, dal lavoro usurante e mal pagato, dalle continue aggressioni e dal passaggio dei convenzionati alle più comode funzioni della medicina di famiglia e di guardia medica. Stillicidio accentuato dal Covid e dalla ripresa a pieno ritmo delle attività ordinarie delle reti di soccorso. 

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L’ultima tegola, per il 118, che porta il servizio sull’orlo del baratro, è l’assegnazione delle carenze della medicina generale avvenute a metà luglio. Almeno 3 o 4 medici si aggiungono alle precedenti defezioni, con un ulteriore trasferimento al 118 della Napoli 2 e livelli critici di carenze anche per gli altri profili (autisti e tecnici). Il tutto condito dai livelli ormai insostenibili di stress e di burn-out che investono analoghe situazioni anche nelle altre province.

Un intervento strutturale di rango regionale non è più rimandabile. I precedenti non mancano: la Regione Toscana ha di recente emanato norme che prevedono la rotazione nei pronto soccorso e nel 118 di figure specialistiche impiegate nei reparti di discipline affini in attesa di reclutare il personale che serve. Uno stallo su cui si innesta anche la interminabile vicenda della richiesta di restituzione, solo ai medici della Asl Napoli 2 nord, di indennità contrattuali messe in discussione dalla Corte dei conti. Vicenda che sembrava superata con la chiusura a giugno di un nuovo accordo regionale e l’approvazione della legge del 21 maggio scorso che stabilisce la non restituiblità di somme già percepite e invece di nuovo sul tavolo per una nuova richiesta della magistratura contabile. 

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