Napoli città allo sbando: ​parchi, metro e scuole senza manutenzione

Napoli città allo sbando: parchi, metro e scuole senza manutenzione
di Paolo Barbuto
Sabato 26 Settembre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 12:39
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«Prima dell’emergenza sanitaria Napoli era prima per cultura e turismo, vivibilità ed energia e comunque resta la città con il più alto numero di giovani in Europa», bastano ventotto parole a de Magistris per disegnare, durante un programma tv (a La7), la città che lui ha davanti agli occhi. È talmente convinto della bontà del suo intervento da pubblicare il video sulle sue pagine social dove potete ancora trovarlo. 

Secondo il sindaco Napoli è prima per vivibilità, ma inspiegabilmente nella classifica annuale è ottantunesima in Italia; nella visione del primo cittadino la città è al vertice per cultura e turismo però, stranamente, i dati ufficiali la vedono alla posizione numero 43 nella graduatoria del Paese; sostiene inoltre de Magistris di amministrare la metropoli con il più alto numero di giovani in Europa però, subdolamente, la Ue pubblica dati diversi dai quali si evince che in Europa le tre città con il maggior numero di giovani sono, nell’ordine Bruxelles, Parigi e Dublino. 
 

 

Non pensate male, noi non intendiamo sostenere che il sindaco dice cose non vere: siamo certi che ai suoi occhi Napoli è esattamente quella che poi racconta; ecco perché, probabilmente, non si accorge del disastro che lo circonda, semplicemente perché vede altro davanti ai suoi occhi.

Non ha più una maggioranza, non riesce a mettere assieme un gruppetto per iniziare e portare a termine un consiglio comunale, è stritolato dalla sua stessa squadra con il risultato che pure il consiglio che avrebbe dovuto approvare la manovra di bilancio ha fatto flop. Quel bilancio ha trovato una ventata d’ossigeno ieri quando la CdP ha versato quasi mezzo miliardo nelle casse di Palazzo San Giacomo sulla scorta del “Decreto Rilancio”. Soldi che serviranno a pagare fatture relative a somministrazioni, forniture, appalti, obbligazioni per prestazioni professionali e debiti fuori bilancio del periodo 2018-2019. Insomma nel 2020, si pagano fatture del 2018 anche se il sindaco ha più volte tuonato che il Comune paga i fornitori “a trenta giorni”.
 
 

E mentre lotta col bilancio, de Magistris guarda al futuro con piglio da condottiero: «Chiuderò le scuole ad ogni allerta meteo», tuonò due anni fa. E sta mantenendo la parola con decisioni che, spesso, si scontrano la realtà del meteo. La decisione venne in seguito a un lungo periodo di impasse culminato con il caso-neve. a febbraio 2018 la protezione civile diramò un’allerta per alte probabilità di neve e ghiaccio ma nessun rischio per le precipitazioni piovose, l’allerta sulle piogge era verde, la più bassa, e infatti non piovve. A palazzo San Giacomo non seppero leggere il bollettino e considerarono che non c’era bisogno di prendere provvedimenti. Scoppiò il finimondo: la neve arrivò per davvero, le scuole vennero chiuse a pochi minuti dalla prima campanella, le auto restarono bloccate in un caos di ghiaccio. Sindaco e assessori s’inalberarono: l’allerta era verde. Ci vollero settimane per fargli capire che quel “verde” era riferito ad altro, alla pioggia e non alla neve. Da allora la decisione sulla chiusura in base al colore del bollettino, ma solo in caso di pioggia e vento.
 
Video

«Napoli sarà seconda solo al Giappone sul fronte dei trasporti», era il 9 ottobre dell’anno scorso, de Magistris lanciò la sfida. Annunciava per l’ennesima volta i nuovi vagoni della metro che avrebbero rilanciato il trasporto napoletano. Nel frattempo ne è arrivato uno che sta macinando prove sui binari e, se tutto andrà bene, entrerà in funzione nel febbraio del 2021. Intanto Tokyo continua a osservare Napoli con i suoi unici otto treni della Metro che si rompono ogni giorno, impongono percorsi ridotti e mettono in crisi i viaggiatori: dal Giappone si chiedono quando inizierà la sfida. 

Sul trasporto su gomma, gli autobus, meglio glissare, pochi bus malmessi non riescono a fornire un servizio adeguato, le norme anticovid hanno fatto il resto riducendo il numero di trasportati, la situazione è imbarazzante.
 
 

«Abbiamo finanziamenti per ben 15 milioni, destinati alla sostituzione di piante morte o pericolanti, nuova piantumazione di specie arboree e arbustive autoctone», 19 dicembre 2018, il sindaco annuncia la svolta sulla questione dei parchi e degli alberi crollati e devastati.

25 settembre 2020, ieri, i 15 milioni non si sa dove siano, nel frattempo al primo vento forte d’autunno gli alberi di Napoli hanno ricominciato a crollare sulle auto. I tronchi delle centinaia di piante falcidiate negli ultimi anni fanno ancora bella mostra ai margini delle strade, il viale Virgiliano che un tempo era un corridoio di verde, è ancora una steppa di mozzoni di tronco. 
 
 

Primavera 2015, Galleria Vittoria chiusa per pericolo di cedimento del marmo degli accessi. L’allora vicesindaco Sodano promette riparazioni nel giro di pochi mesi, quel restyling non è stato ancora fatto. Autunno 2015, crollano porzioni del rivestimento interno della galleria la Giunta e de Magistris impegnano mezzo milione di euro per lavori immediati di sistemazione e di verifica puntuale di ogni altra porzione in bilico. L’altroieri è crollato un altro pezzo della volta della galleria Vittoria mandando ancora una volta in tilt il traffico napoletano. Si chiede a gran voce di riaprire temporaneamente il lungomare liberato ma il sindaco non molla: è la sua grande vittoria (secondo i malpensanti è l’unica, ma non è vero) e quel lungomare non lo aprirà mai e poi mai.

Il racconto dovrebbe prevedere anche citazioni sull’utilizzo diffuso dei bitcoin vaneggiato da de Magistris, sulla “flotta napoletana” da 400 barche per soccorrere i migranti che è rimasta un sogno del capitano di Palazzo San Giacomo, sul quartiere a luci rosse come Amsterdam, sulla Montmartre napoletana che sarebbe sorta ai Quartieri Spagnoli, sull’abolizione di Equitalia annunciata più volte e mai realizzata. 

Intanto la Napoli vera affoga nel traffico e nella spazzatura, non vede un futuro, non ha più speranze, ma il sindaco probabilmente non riesce a vederla perché davanti agli occhi ha solo la sua Napoli ideale.

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