Napoli-Genoa, Osimhen in tribuna è solo l’ultimo degli errori

di ​Francesco De Luca
Domenica 18 Febbraio 2024, 00:00 - Ultimo agg. 07:00
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Un disastro, peraltro non imprevisto. Il Napoli è riuscito nella “zona Mazzarri” a strappare un punto e non tre al Genoa, come era invece accaduto nelle precedenti due partite con Salernitana e Verona. Squadra confusa, come debole è stata la società, che ha autorizzato Osimhen ad andarsene in tribuna - pur non essendo stati rilevati particolari problemi fisici al rientro dalla Coppa d’Africa - in una partita cruciale per la stagione. Per chi non lo avesse capito, serviva la vittoria sui rossoblù per confidare ancora nell’aggancio alla zona Champions.

Ha ragione Mazzarri: non è il caso di fare tabelle, dovrebbe dunque concentrarsi su altro, anzitutto a migliorare il gioco e i risultati del Napoli, salvato ieri da Ngonge, che meriterebbe più spazio. Bel gol il suo, con una girata in area su assist di Di Lorenzo. Non si può liquidare lo scenario del peggiore Napoli degli ultimi anni come ha fatto l’allenatore dicendo: «Ci gira male». Non si limiti ad allargare sconsolato le braccia.

Non vi è più traccia, e da tempo, della squadra che fu. Non si pretende quel Napoli vicino alla perfezione ma almeno uno che subisca gol con facilità, si tratti del Milan o del Genoa, che peraltro aveva sfiorato la rete anche nel primo tempo con due colpi di testa di Retegui, respinti da Meret, tornato tra i pali dopo 49 giorni. Le partite non possono cominciare - era accaduto anche al Meazza contro i rossoneri - dopo un tempo, considerando un valore il 74 per cento di possesso palla: a che serve? Prosegue l’astinenza dei vice di Osimhen: Simeone e Raspadori (inserito a un quarto d’ora dalla fine sullo 0-1) non riescono ad inquadrare la porta, loro che nella scorsa stagione avevano rappresentato alternative di qualità nel periodo di assenza di Victor. Da mesi qui non funziona nulla, l’inversione di tendenza sarà difficile anche quando il nigeriano darà la propria disponibilità a De Laurentiis e Mazzarri.

L’allenatore, che ha incassato la fiducia del presidente dopo il pareggio contro il Genoa, deve scuotere la squadra anche se è evidente che il problema non è rappresentato da uno o due giocatori ma da una rosa che via via ha perso identità e forza, tecnica e carattere.

Inutile riepilogare gli errori commessi in estate - dal mercato mediocre alla scelta di Garcia, tutti pagati a caro prezzo - adesso che c’è da salvare la stagione ed ecco perché il gruppo deve ritrovare compattezza, brillantezza e motivazioni. Si notano giocatori che non sanno gestire l’ansia da prestazione (e da risultato) e commettono errori raramente visti in passato, come quelli di Lobotka nel primo tempo. Mazzarri non pensa di essere il problema e non farà il gesto di Ranieri, che ha messo a disposizione del Cagliari il suo mandato. De Laurentiis il terzo allenatore lo ha preso a Bari, non sembra intenzionato a fare questo passo anche a Napoli negli ultimi mesi di una stagione turbolenta, anche perché - dal punto di vista dei numeri - è stato errato il primo cambio: Garcia ha lasciato il Napoli al quarto posto, con Mazzarri è scivolato al decimo; 22 i gol della squadra con Rudi e soli 9 con Walter.

Non è il momento migliore per tornare sulla ribalta europea, la partita col Barça di mercoledì al Maradona si annuncia ricca di suggestioni e soprattutto carica di problemi per una squadra che da mesi cerca una scintilla. Sembrava che a Riad, a quasi 5mila chilometri, il Napoli avesse trovato la quadratura del cerchio, con una difesa solida, a 3 o a 5. Invece, poi - ragion di stato o indicazione dello spogliatoio, chissà - la linea è tornata a quattro. Non è l’aspetto tattico ad aver determinato questa situazione ma certo la confusione non aiuta. Se ci sono calciatori che niente possono offrire in questo frangente (o niente più hanno da dire) Mazzarri li metta da parte per dare spazio a chi lotta e gioca. A chi, magari, vive anche di illusioni come Ngonge, che dopo il gol al Genoa ha confermato che l’obiettivo è il quarto posto. Beato ragazzo. E, a proposito, di mercato: visto che gol Folorunsho, centrocampista che era tornato al Napoli dopo il prestito al Bari, ha segnato con la maglia del Verona alla Juve? 

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