Napoli, c'è il vincolo sul Metropolitan: ​«Deve restare un cinema»

Il documento del ministero vieta le attività unicamente commerciali: in bilico le tre offerte d'acquisto

Il cinema Metropolitan
Il cinema Metropolitan
di Gennaro Di Biase
Venerdì 11 Agosto 2023, 00:00 - Ultimo agg. 12 Agosto, 09:15
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Metropolitan, arriva il vincolo: «L’immobile in via Chiaia numero 149/A è dichiarato di interesse storico e artistico particolarmente importante ed è espressione di identità collettiva ai sensi dell’articolo 7 bis del codice dei Beni culturali e come tale è sottoposto a tutte le disposizioni in esso contenute». Così recita il documento prodotto dal ministero per la Cultura, Segretariato regionale della Campania-Commissione regionale per il Patrimonio culturale.

Parole chiare: «Il cinema teatro Metropolitan - prosegue il testo - riveste un valore fortemente testimoniale per la storia culturale e sociale della città ed appare evidente che, proprio in ragione delle specificità architettoniche che lo caratterizzano e della funzione assolta nel corso degli anni, non può essere adibito a utilizzi che rendano impossibile la percezione degli scopi per i quali è stato realizzato. Pertanto utilizzi finalizzati ad attività che esulino da quelle di carattere socio-culturale sono da ritenersi non compatibili con la dignità del bene e lesive della sua immagine storica. Sono da ritenersi incompatibili tutti gli utilizzi con finalità unicamente commerciali che non rispettino le funzioni culturali del bene, recando pregiudizio alla sua conservazione come testimonianza materiale e immateriale di civiltà». In sostanza, è sulla base di questa relazione che dovranno ragionare gli imprenditori che a ridosso dell’estate avevano partecipato all’asta pubblica indetta dalla proprietà del cinema (Intesa Sanpaolo). 

«Il decreto - si legge nel documento ministeriale voluto dal titolare del Mic Gennaro Sangiuliano - avrà efficacia nei confronti di ogni successivo proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo del bene». E ancora: contro «il presente decreto è ammesso il ricorso amministrativo al ministero della Cultura, nonché il ricorso straordinario al capo dello Stato». Niente sala bingo, supermercato o parcheggio, dunque, nel multisala di Chiaia (attualmente ancora gestito dalla società di Grispello-Caccavale). Erano tre i progetti avanzati dai potenziali acquirenti (tra i quali, in particolare quelli della Brancaccio S.p.a. e del Gruppo di Paolo Scudieri Adler Hp Pelzer).

Le proposte prevedevano la realizzazione di «un cinema-garage», di «una discoteca-cinema» o di «un teatro-sala concerti». «Spero che il piano per il Metropolitan possa andare a buon fine - aveva spiegato lo stesso Paolo Scudieri a Il Mattino - E mi auguro che in futuro ci possano essere coinvolgimenti del Gruppo Scudieri nell’operazione. Il piano in fase di presentazione è estremamente positivo dal punto di vista della cultura e delle attività diversificate. Prevediamo in primis uno spazio per la cultura, e poi anche un’area di parcheggi per un decongestionamento del traffico urbano. In questo senso spero che l’iniziativa possa portare beneficio a tutta Chiaia e a tutta la città».

Bisognerà valutare il grado di compatibilità tra il vincolo e i progetti «ibridi» avanzati per l’acquisto del cinema, la cui base d’asta, prima dell’offerta al rialzo (confermata a Il Mattino dal notaio milanese che si era occupato di vagliare le offerte), era stata fissata a 2,5 milioni più Iva. Sarà possibile dedicare uno spazio del Metropolitan ai parcheggi o alla discoteca, a margine delle attività culturali? Le risposte a questa domanda saranno ponderate dalle istituzioni sulla base dei progetti. «Come promesso dal ministro Sangiuliano, l’iter per la salvaguardia della funzione culturale del Metropolitan si è concluso in tempi rapidi, rispondendo alla preoccupazione dei cittadini mobilitati per il destino del cinema - commenta Luciano Schifone, consigliere dello stesso ministro - Non sarà possibile allestire attività qualsiasi senza l’approvazione di Sovrintendenza e Comune. La formula del “divieto di attività unicamente commerciali” apre anche alla possibilità di attività ibride, che rispettino la prevalente funzione culturale del Metropolitan». 

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«Abbiamo vinto questa battaglia - commenta il deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Borrelli - Vedere trasformato uno storico cinema teatro in un altro centro commerciale o sala bingo sarebbe stato un colpo al cuore e un’offesa alla città, alla sua storia e alla sua tradizione. Abbiamo bisogno di più presidi culturali e non che ci tolgano quelli che abbiamo. In questi mesi il cinema è in piena ripresa e chiudere i pochi che abbiamo sembra assurdo. Tra l’altro i gestori non avevano alcuna intenzione di dismettere l’attività e si sono trovati all’improvviso con l’immobile in vendita. Il ministro Sangiuliano ha accolto la richiesta e ha posto il vincolo». La battaglia per tutelare il cinema aveva scatenato una mobilitazione pubblica guidata dallo stesso Borrelli e dal conduttore radiofonico Gianni Simioli con la partecipazione dell’attore Massimiliano Gallo, di Patrizio Rispo, Gino Sorbillo, del consigliere regionale Roberta Gaeta, del musicologo Pasquale Scialò, della I municipalità di Napoli e di tantissimi cittadini.
 

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