Cinema Metropolitan di Napoli, due le offerte: c'è anche il gruppo Scudieri

In caso di parità nelle buste ci sarà una nuova asta

Il ministro Gennaro Sangiuliano
Il ministro Gennaro Sangiuliano
di Gennaro Di Biase
Martedì 16 Maggio 2023, 08:00
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C'è più di un'offerta per il Metropolitan. Il bando è scaduto allo scoccare della mezzanotte appena trascorsa. Entro quell'ora, le proposte dovevano essere recapitate allo studio notarile Cianci di Milano che - fa sapere - ha ora il compito di comunicare alla Intrum (società finanziaria e di recupero crediti, sede centrale italiana sempre a Milano) l'esito dell'asta pubblica indetta a metà aprile da Intesa Sanpaolo, proprietaria dello storico cinema di Chiaia. Prezzo di partenza: 2,5 milioni più Iva. Alla base, com'è noto, c'è la volontà della banca di vendere i locali di Palazzo Cellamare, dopo aver invitato gli attuali gestori del multisala (la Sistema Spettacoli srl) a liberare la struttura nei mesi scorsi. A essersi interessati del cinema in cui, a novembre del 2021, Paolo Sorrentino presentò il suo “È stata la mano di Dio” sono due colossi dell'imprenditoria napoletana, entrambi noti a livello internazionale. Per la serie: la cultura e l'economia non camminano su binari opposti. 

Sono state ore convulse per la trattativa. Pec, telefonate, richieste di chiarimenti da parte degli acquirenti interessati fino a tarda sera. Non è arrivata solo l'offerta della Brancaccio Costruzioni Spa, di cui il Mattino ha dato notizia due giorni fa. «Per il Metropolitan si è mosso anche il gruppo Scudieri» - trapela da una fonte degli ambienti di via del Collegio Romano, sede del Mic nella Capitale. Vale a dire il Gruppo Adler Hp Pelzer, colosso di Ottaviano, con 83 stabilimenti sparsi in 23 Paesi, il cui leader, Paolo, è presidente dell'Associazione nazionale filiera industria automobilistica e membro dell'Advisory Board di Confindustria.

Il destino del Metropolitan è ora nelle mani dello studio notarile Cianci. Da Intesa Sanpaolo chiariscono la procedura: se più offerte dovessero pareggiarsi, si potrebbe andare verso un'ulteriore asta per l'acquisto dei locali. A stabilire i tempi delle comunicazioni ufficiali, sarà ora lo studio notarile del capoluogo lombardo. Parliamo di un passaggio di proprietà più che delicato, di cui dovrà essere informato anche il Mic che, dal 3 aprile in seguito alla mobilitazione di intellettuali e cittadini per salvare lo spazio artistico nel cuore di Chiaia ha avviato una procedura, a oggi già attiva ma in corso di definizione, per vincolare il Metropolitan a un uso culturale.

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Il multisala di sicuro non sarà un supermercato. Le ipotesi sono diverse: forse resterà cinema, forse diventerà un teatro, forse una factory culturale. Questo si capirà dai progetti presentati nei prossimi mesi. «Aspettiamo le comunicazioni ufficiali della banca nei prossimi giorni - spiega Luciano Schifone, consigliere del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano - Chiunque acquisti i locali dovrà fare i conti con il fatto che ci sarà un vincolo di destinazione ad attività culturali, e che in gran parte il Metropolitan dovrà restare cinema, o trasformarsi in teatro. La banca porterà a termine l'iter sull'esito della competizione, e poi dovrà comunicare i progetti alla Sovrintendenza. Il bando si è chiuso pochissime ore fa, e da quanto si ascolta più di un grande gruppo della città si è formalmente interessato all'acquisto. Questo è positivo: vuol dire che la cultura interessa agli operatori economici». «Mi auguro che per il bene della città il Metropolitan resti un luogo di cultura, e che non si arrivi a una location che sembra d'arte ma non lo è - aggiunge Luigi Grispello, socio dell'attuale gestione - Lo spazio potrebbe ospitare anche arti visive. Essendo una caverna di tufo priva di aperture esterne, se non ci fossimo stati noi, i locali si sarebbero ammalorati. Li stiamo tenendo in piedi anche per chi verrà e per la stessa proprietà. Non abbiamo partecipato al bando: credo che l'asta continuerà, se ci sono più offerte». 

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