Cinema Metropolitan di Napoli in vendita, base d'asta 2,5 milioni di euro

Offerte entro il 15 maggio, 80 giorni per concludere la procedura del vincolo culturale

Il cinema Metropoliltan in via Chiaia
Il cinema Metropoliltan in via Chiaia
di Gennaro Di Biase
Sabato 15 Aprile 2023, 00:00 - Ultimo agg. 19:00
4 Minuti di Lettura

Costano due milioni e mezzo più Iva i locali di Palazzo Cellamare che per anni hanno ospitato le sale dello storico cinema Metropolitan, nel cuore di via Chiaia. Se gli uffici del ministero della Cultura di Gennaro Sangiuliano hanno già presentato al segretariato regionale la proposta di vincolo per salvare la destinazione culturale della struttura, la certezza è che il Metropolitan non sarà più quello che era. Quasi impossibile che resti solo cinema.

«Valutiamo il da farsi», commenta Giuseppe Caccavale, socio di maggioranza dell’attuale gestione, sotto sfratto, del cinema. E il nodo della questione è proprio questo: il vincolo ministeriale salverà «la cultura in quegli spazi, ma non necessariamente tutte le sale dovranno essere dedicate alla proiezione», spiega Luciano Schifone, consigliere del ministro Sangiuliano. 

Intesa Sanpaolo, proprietaria dei locali, ha fatto le cose rapidamente. Come annunciato anche durante la riunione in via del Collegio Romano del mese scorso. Il bando - la cui pubblicazione era stata anticipata da Il Mattino la scorsa settimana - parte dal prezzo base di «2,5 milioni più Iva», per una «superficie complessiva di 6670 mq circa». «L’offerta scritta - prosegue l’invito - dovrà pervenire inderogabilmente entro il 15 maggio» presso uno studio notarile milanese (ci sarà tempo fino all’8 maggio, invece, per le richieste di sopralluoghi e documentazione). Era la metà di novembre del 2021 quando un regista del calibro di Paolo Sorrentino sceglieva il Metropolitan per la prima di “È stata la mano di Dio”, candidato agli Oscar.

Dopo neppure due anni, del cinema nel cuore di Chiaia restano lo sfratto, la crisi e la cultura a rischio. Il locale - prosegue l’annuncio - «si compone di 7 sale cinematografiche, su più livelli interrati, per un totale di 1664 posti». E ancora, «l’unità immobiliare risulta occupata» e prevede il «mantenimento della destinazione culturale - sala cinematografica». 

Parte ufficialmente la prima asta pubblica, ma prosegue anche la strada del vincolo, che è già attivo dal giorno dell’avvio della procedura da parte del ministero, cioè il 3 aprile. Senza girarci intorno, la partita del futuro del Metropolitan - anche quella dell’appeal che la struttura esercita sugli imprenditori interessati all’acquisto - si giocherà proprio su ciò che sarà possibile fare all’interno dell’area vincolata. «Il vincolo - chiarisce Schifone - prevede un uso culturale dei locali, ma non la destinazione a uso cinematografico di tutte le sale. Qualsiasi progetto dell’eventuale acquirente verrà sottoposto alla Sovrintendenza. Insomma nei locali di Palazzo Cellamare dovrà esserci un’attività a forte prevalenza culturale. Chiaro che poi anche il Mann o il museo di Capodimonte sono dotati di bistrot e aree ristoro».

Video

In altre parole, grazie al ministero, il cinema non diventerà un garage, ma non è esclusa una formula che preveda la nascita di una factory culturale mista a pubblico esercizio (come per gli ex locali di Guida a Port’Alba). «La proposta di vincolo - prosegue Schifone - è stata già inviata al segretariato regionale che dovrà esaminarla. Ci sono 120 giorni di tempo prima che la procedura venga ultimata, ma la Sovrintendenza ritiene di farcela in 80 giorni». La base d’asta, per questo primo bando, «è troppo alta - secondo Caccavale - perché la struttura resti solo cinema. Noi offrimmo di acquistare i locali per 1,8 milioni. Ora valuteremo il da farsi, anche sulla base delle norme previste dal vincolo». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA