Napoli: caos taxi al Beverello, la rivolta degli armatori

«File vergognose, abbiamo fatto una serie di proposte per il terminal ma sono state ignorate»

Ressa al Beverello
Ressa al Beverello
di Antonino Pane
Mercoledì 5 Luglio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 6 Luglio, 15:00
4 Minuti di Lettura

Spazi angusti delimitati dal cantiere della nuova stazione marittima. Ma la vera emergenza per gli armatori non sono i servizi a mare ma i collegamenti del Beverello con la stazione e l’aeroporto. «La soluzione per migliorare l’utilizzo del Beverello esiste e l’abbiamo segnalata: si tratta di creare un doppio varco, uno per l’ingresso e uno per l’uscita». Salvatore Lauro, presidente di Volaviamare, dagli uffici della palazzina dove hanno sede le società del suo gruppo, ci indica un percorso che potrebbe alleggerire la banchina per evitare che i flussi di passeggeri si incrocino: «Ecco l’uscita potrebbe essere questa adiacente alla darsena Acton. Si creerebbe un circuito intorno al cantiere con minime possibilità di incrocio tra i flussi».

Questa soluzione Lauro l’ha indicata a tutte le autorità competenti, ma fino ad oggi non è stata presa nessuna decisione. «Voglio anche sottolineare, aggiunge, che i disagi per imbarco e sbarco sono comunque sopportabili.

Noi, ma anche tutte le altre compagnie, abbiamo rinforzato il personale in banchina per gestire i flussi fino all’imbarco. Il caos si crea a terra perché non ci sono collegamenti sufficienti con la stazione e con Capodichino. In pratica solo Alibus e taxi non riescono a soddisfare le richieste considerando il fatto che ad ogni arrivo possono sbarcare anche 300/400 passeggeri».

Video

E poi i flussi dei passeggeri delle navi da crociera. «La gestione dei taxi all’uscita del molo Angioino è vergognosa, non trovo altre parole per definirla. I passeggeri subiscono veri e propri assalti. In gioco ci sono i clienti che vogliono andare a Pompei, Sorrento e Amalfi. In pratica gite che impegnano spesso una giornata con costi che vengono contrattati al momento». E Mergellina? Si possono spostare delle corse di aliscafo a ponente, almeno provvisoriamente, per alleggerire il Beverello. «Non mi pare una soluzione percorribile. Mergellina è fuori dal circuito delle isole del Golfo perché la stazione ferroviaria è diventata marginale rispetto ai grandi traffici ferroviari. Ci vorrebbero treni dedicati alle vie del mare, magari con un unico biglietto. Ma al momento non vi sono propri i presupposti per iniziative del genere».

Fermamente contrario all’ipotesi Mergellina anche Giuseppe Langella, ad di Snav. «Mergellina non è la soluzione servirebbe solo a disorientare ulteriormente i passeggeri che dovrebbero far fronte anche ad ulteriori spese per raggiungere quella zona della città. Al Beverello i problemi sono a terra, servono controlli e un servizio taxi regolare come avviene nei punti nevralgici di tutte le grandi città. Invece a Napoli questi servizi sono gestiti malissimo. L’altra sera all’aeroporto di Capodichino ho aspettato 45 minuti un taxi e dietro di me c’erano molte altre persone. Qual è il problema? Sono pochi? Perché non si aumentano le licenze? In questa situazione, assolutamente fuori controllo, si favorisco anche gli abusivi». Langella spera nell’apertura del passaggio per la stazione metropolitana. «Credo che tutta l’area portuale potrà beneficiare di questo passaggio. Si tratta di una valida alternativa, bisogna solo creare i meccanismi giusti per far capire come si può utilizzare il collegamento nel modo migliore possibile».

Per Maurizio Aponte, ad di Navigazione Libera del Golfo, la situazione non si risolve fino a quando non ci sarà un presidio permanente di controllo sui taxi. Basta osservare quello che succede, il cliente straniero con le valigie subisce l’assalto, i pendolari vengono quasi ignorati. È intollerabile, vergognoso. Bisognerebbe far rispettare le file e consentire a tutti un servizio decente. Dopo l’ultima riunione in Prefettura sembrava che qualcosa stesse migliorando. Invece, scomparsi i vigili, tutto è tornato nel caos». Aponte puntualizza anche che trattandosi di area portuale non c’è una vera competenza sul controllo di questi servizi. «La Capitaneria si occupa dei controlli dei mezzi marini; l’Adsp non ha personale con poteri di controllo sui mezzi pubblici; i vigili considerano il porto fuori dalla loro competenza: insomma è terra di nessuno ed è questo il vero problema. Operiamo in spazi ridotti, cerchiamo di fornire servizi soddisfacenti impegnando più personale. Ma i collegamenti a terra sono deficitari e compromettono l’immagine di Napoli».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA