Napoli, la storica stazione Bayard torna alle Fs: «Subito via al restauro»

Risolta l’antica disputa sulla proprietà della prima stazione ferroviaria d’Italia

Il rudere della stazione Bayard
Il rudere della stazione Bayard
di Paolo Barbuto
Domenica 19 Novembre 2023, 00:00 - Ultimo agg. 20 Novembre, 07:58
4 Minuti di Lettura

La prima stazione ferroviaria d’Italia, la Bayard, è vicina alla rinascita. È rientrata in possesso delle Ferrovie dello Stato Italiane che hanno già predisposto un piano per l’immediata messa in sicurezza e per un recupero definitivo che la restituirà all’antica bellezza e la renderà, finalmente, visitabile come si conviene ad un luogo museale, anche se i tempi appaiono ancora lunghi. Attualmente la stazione Bayard è un rudere che s’affaccia su Corso Garibaldi, preso d’assalto dai pirati che occupano spazi senza averne titolo, lasciata in balìa dell’abbandono.

All’inizio del 2023, era l’8 di febbraio, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio, sono andati a sequestrare l’antica stazione inaugurata nel 1834, l’iniziativa è scaturita da un’indagine coordinata da della Procura della Repubblica di Napoli, gruppo intersezionale per la tutela penale dei beni culturali, coordinato dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli.

I reati ipotizzati sono tanti, e tutti drammatici: si va dal «danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale» alla «distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento ed uso illecito dei beni culturali», dalla «omissione di lavori in edifici che minacciano rovina» alla «invasione di terreni ed edifici»: l’indagine è scaturita dalla semplice osservazione dei luoghi, la motivazione ufficiale è «lo stato di degrado e protratto abbandono del predetto bene culturale di interesse storico- architettonico che peraltro è risultato in parte oggetto di condotte di occupazione abusiva ad opera di terzi ed in parte a rischio di crollo per l’ omissione anche di interventi manutentivi di sicurezza per l’incolumità pubblica». Il provvedimento firmato dal giudice per le indagini preliminari venne notificato a tre soggetti: Ferrovie dello Stato Italiane, Comune di Napoli, e titolare del garage “Garibaldi”.

A chi appartiene la stazione Bayard? Subito dopo l’apertura dell’indagine della Procura se lo sono chiesti sia il Comune che le Ferrovie. È partita, così, una imbarazzante caccia alla documentazione ufficiale che non ha prodotto nessun risultato.

Anzi, un piccolo segnale è stato rinvenuto negli archivi del Comune, si tratta di una nota del 12 settembre 1977 nella quale si spiega che il Comune «ha manifestato l’intenzione di acquisire» l’area della stazione, compreso il sedime esterno. La zona venne passata al Comune nel 1978 ma dell’atto di cessione non c’è traccia. Nel frattempo gli amministratori cittadini in quei luoghi hanno realizzato strade e scuole, e hanno anche piazzato, nell’edificio confinante con la stazione, una sede di municipalità.Qualche settimana fa, dopo aver cercato invano i documenti di vendita, Ferrovie e Comune si sono incontrati e hanno deciso di mettere a posto la situazione. Il Comune ha comprato per due milioni le zone dove ha costruito strade e scuole; alle Ferrovie sono rimasti il rudere della Stazione Bayard e l’edificio che ha ospitato la Municipalità.

Video

Sulla questione dei lavori, da parte di Ferrovie dello Stato Italiane nessuno ha inteso intervenire. Probabilmente affrontare la vicenda della ristrutturazione, essendoci ancora l’indagine della Procura in corso, è sembrato prematuro. La questione, però, è stata ampiamente dibattuta nel corso degli incontri con il Comune di Napoli, tant’è che nella delibera di Giunta con la quale si accetta l’acquisto delle porzioni già occupate da strade e scuole si chiarisce che «è interesse del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane Spa rientrare nel possesso e disponibilità della porzione del compendio costituita dalla Stazione storica Bayard, ai fini della messa in sicurezza e dell’inserimento del cespite in un più ampio progetto di recupero e valorizzazione».

Idee di recupero, già in passato, erano state valutate proprio da Ferrovie. S’è pensato a una soluzione museale, a un progetto ben più complesso di restituzione all’antica funzione di stazione ferroviaria per creare un collegamento con lo storico museo di Pietrarsa. Allo stato attuale, però, non c’è possibilità di progettare. Bisogna attendere l’esito dell’indagine della Procura, comprendere chi sarà considerato responsabile degli eventuali reati, e solo in seguito pensare al dissequestro e agli interventi di recupero.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA