Napoli, l'odissea dei turisti: Garibaldi-Marechiaro in due ore

Metropolitana e tre bus per raggiungere l'oasi della Fenestella

Turisti in piazza Municipio
Turisti in piazza Municipio
di Gennaro Di Biase
Martedì 8 Agosto 2023, 00:00 - Ultimo agg. 9 Agosto, 07:11
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«Per Marechiaro?», chiede, in inglese, il turista olandese a un negoziante con un po’ di imprudenza. L’imprudenza deriva dal fatto che è appena arrivato in città, si trova alla stazione di Garibaldi e sogna di raggiungere il mare e l’oasi posillipina con i mezzi pubblici. Un’impresa. «Troppo lontano da qui, le conviene un taxi», gli risponde il commerciante. Ma il turista fa cenno di no col capo, quindi tira fuori lo smartphone dalla tasca e controlla il percorso. Sono le 11,55. «Prenderò la metro e poi il bus», dice, fiducioso, sempre in inglese. Il negoziante fa un sorriso a metà tra un «addio» e un «buona fortuna». Lo seguiamo, incuriositi dalla sua avventura, nella sua “road to Marechiaro”: una mini-odissea intrapresa ogni giorno da decine di vacanzieri. 

Prima tappa: l’acquisto di un biglietto giornaliero da 4 euro e 20 centesimi. Poi subito giù, verso la linea 1 di Garibaldi. Alle 11,58 siamo già in banchina a Garibaldi. E la banchina sembra un suk. Ci sono turisti ovunque, di ogni età e da ogni fetta del pianeta o d’Italia. Alcuni di loro sono giovanissimi e fumano sigarette aspettando il treno della metro, tanto nessuno controlla. Il treno passa subito, oltretutto. Ma non si ferma. Un falso allarme, purtroppo. Bisogna aspettare ancora: 10 minuti in totale. Non va male: con un po’ di fortuna, alle 12,14 siamo arrivati alla stazione di piazza Municipio. 

Il sole inizia a picchiare forte, usciti dal sontuoso tunnel appena aperto del metrò dell’arte. Ma bellezza e inefficienza, a Napoli, camminano spesso appaiate. Arriviamo al Beverello, dove si incomincia a vedere - finalmente - lo scheletro delle nuove biglietterie che sostituiranno i container. Centinaia di turisti, cartine o smartphone alla mano, cercano di districarsi nell’ingarbugliata viabilità partenopea. L’accoglienza qui, in uno degli snodi principali del trasporto napoletano, ha il sapore del precario: si attraversa sulle strisce gialle, in mezzo ai cantieri, tutti al sole. Tutti insieme e non proprio appassionatamente.

Fiumi di turisti aspettano il bus in direzione Galleria Vittoria. Sotto un sole cocente. Tanto che i vu cumprà, proprio sotto al Maschio Angioino, hanno allestito un business fiorente di cappellini «a 5 euro». Per raggiungere Marechiaro bisogna aspettare un pullman che arrivi in piazza Vittoria (il 151 o il 154).

L‘alternativa sarebbe intraprendere una passeggiata ben poco salutare nello smog del tunnel. Meglio l’attesa. Anche se è tutt’altro che breve. il bus passa alle 12,41. 

Fa caldissimo in piazza Vittoria, dove arriviamo alle 12,48 e non esiste una pensilina per aspettare il 140, l’unico mezzo diretto verso via Posillipo. Due turisti giapponesi provano, ambiziosamente, a comprare un ticket con carta di credito, ma l’emettitrice è così antica che a stento si regge. Niente da fare. La fermata ufficiale del 140, inoltre, è «soppressa», come spiega una dipendente dell’infopoint Anm. È distrutta, in lavorazione e circondata da nastri biancorossi. Si aspetta sotto una fermata senza ombra. Qualcuno ne trova un po’ sotto le foglie del verde di piazza Vittoria. Tra sudore e sospiri d’attesa, il 140 arriva alle 13,14. Ed è un carro merci. Si fa fatica a muoversi, nel gregge di corpi composto da turisti e napoletani diretti verso la Riviera o Posillipo. «Su questo bus possono starci anche 100 persone - immagina l’autista - dietro si sta larghi». In realtà il mezzo sarebbe omologato per 90, e già in 60 si fatica a muoversi.  Molti stranieri salutano il mare e il 140 all’altezza della spiaggia della Monache, alle 13,28. L’ultima tappa, l’ultimo mezzo per raggiungere l’oasi della “fenestella”, è però la navetta 622. Passa alle 13,58, all’incrocio con la discesa che porta verso il borgo, dove siamo arrivati alle 13,40. Altri 18 minuti di attesa, per il terzo bus da cambiare. «Una frana a Discesa Coroglio ha danneggiato la strada, che è chiusa a metà. I bus fermano allo stazionamento», spiegano due agenti della polizia municipale a bordo della 622. Si arriva, finalmente, a Marechiaro dopo due ore e 8 minuti. Il turista olandese si guarda intorno pensando che la fatica è ripagata dalla bellezza del panorama, forse. O forse no, perché dopo una metro e tre pullman, la giornata di mare è quasi finita. E il viaggio da Roma a Napoli, a conti fatti, è durato meno della traversata da Garibaldi a Marechiaro.
 

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