Spalletti, l'Italia non è il Napoli

di Francesco De Luca
Domenica 10 Settembre 2023, 06:45 - Ultimo agg. 07:00
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È partita male l'avventura di Spalletti. Quella vittoria che sembrava afferrata è stata sprecata a dieci minuti dalla fine in casa della Macedonia, per un altro errore di un'inquietante serie di Donnarumma. Diventa cruciale la sfida con l'Ucraina martedì a Milano: in gioco il secondo posto e l'accesso agli Europei.

Il pomeriggio aveva già portato una brutta notizia al nuovo ct, quella del pareggio degli ucraini contro gli inglesi, con una classifica che si faceva un po' più pesante prima del confronto diretto. Un pensiero che Luciano ha tenuto fuori dallo spogliatoio di Skopje e in campo ha cercato di dare la traccia del suo gioco. Si è visto il possesso palla del suo Napoli, con una percentuale schiacciante dopo un tempo: 68 per cento Italia e 32 per cento Macedonia. E così anche le triangolazioni strette al limite, i centrocampisti che si lanciavano in attacco, gli sganciamenti di Di Lorenzo, quasi più presente nella fase offensiva che in quella difensiva. Ma sono inizialmente mancati due elementi che erano presenti nella squadra delle meraviglie e dello scudetto: la finalizzazione e la compattezza, perché le linee del Napoli di Spalletti erano strette e gli avversari venivano pressati insistentemente. I macedoni, invece, se avessero avuto maggiore precisione avrebbero potuto sfruttare meglio alcune ripartenze.

La Nazionale non era riuscita ad andare oltre il palo di Tonali nel primo tempo e ad un paio di palle velenose che non sono state scaraventate nella porta di Dimitrievski, che su un campo pessimo - ma come può l'Uefa qui autorizzare partite internazionali? - ha rischiato un grave infortunio.

Spalletti ha tirato fuori uno dei "suoi" uomini, Politano, poco incisivo, dando spazio a Zaniolo, uno di quei giocatori che Mancini aveva allontanato da Coverciano. L'affanno visto per un tempo sul fronte offensivo è sembrato dissolversi dopo un minuto e mezzo, con il gol di testa di Immobile, scelto come capitano da Luciano per la nuova appassionante avventura. Mai così attesa questa rete, festeggiata da tutti i giocatori che avevano voglia di scaricare mesi di amarezze, acuite dall'improvviso voltafaccia di Mancini. La squadra in questa fase avrebbe bisogno di vittorie e non di ricami, di concretezza più che di eleganza, perché dopo la delusione mondiale partecipare a Euro2024 è fondamentale per l'immagine del calcio italiano e per dare un senso al nuovo corso tecnico. Ma proprio dopo il gol di Immobile gli azzurri hanno rovinato tutto. Hanno sprecato le poche palle create, cercando la gestione della manovra e accusando un calo fisico di cui hanno cercato di approfittare i macedoni, in particolare il napoletano Elmas, arrivato due volte al tiro. Perfido è stato quel colpo piazzato da Bardhi su punizione a dieci minuti dalla fine, con Donnarumma spiazzato, così come era accaduto in quel maledetto playoff mondiale a Palermo di marzo 2022.

Ancora delusione e ancora interrogativi su una Nazionale che non è matura, incapace com'è di chiudere una partita. La strada è in salita. E l'Ucraina, che ha tre punti in più in classifica (7-4), arriva tra due giorni al Meazza. 

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