Napoli, spari nel centro storico: la pista del racket sui parcheggi abusivi

Napoli, spari nel centro storico: la pista del racket sui parcheggi abusivi
di Giuseppe Crimaldi
Mercoledì 8 Gennaio 2020, 23:00 - Ultimo agg. 9 Gennaio, 15:40
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Un sinistro avvertimento per accaparrarsi il monopolio dei parcheggi abusivi. Sarebbe questo il movente che ha scatenato l’ultima stesa nel centro storico di Napoli. Una tempesta di fuoco e di piombo che martedì mattina ha dato il “buongiorno” ai residenti di via Arte della Lana, a ridosso del corso Umberto e a due passi da via Duomo. Un’intimidazione diretta alla famiglia Saltalamacchia, uno dei gruppi attivi nella zona di Montesanto: i bossoli dei dieci colpi di pistola esplosi alle sei del mattino di due giorni fa sono infatti stati repertati dinanzi l’ingresso del palazzo in cui abita uno zio del presunto boss a capo del sodalizio criminale della Pignasecca (un appartamento di proprietà della Curia).

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L’IPOTESI
Indagini a tutto campo, quelle dei carabinieri del comando provinciale di Napoli. Ma nel mirino degli investigatori in queste ore si valuterebbe con attenzione - sempre nell’ambito dei clan della camorra del centro cittadino - anche la pista del racket sui parcheggi abusivi. Circostanza, questa, che se confermata, sfaterebbe una volta e per sempre l’immagine del parcheggiatore abusivo come quella di un “povero cristo” che sbarca il lunario per guadagnarsi da vivere. Non è così. Dietro gli estorsori della strada ci sono le organizzazioni criminali. Il parcheggiatore abusivo - ben lungi dall’essere un derelitto indigente - è quasi sempre pedina funzionale al clan di appartenenza: perché - innanzitutto - diventa preziosa “sentinella” che ha occhi per vedere, orecchie per sentire e lingua per poi riferire tutto quello che accade nella strada in cui opera; senza contare poi che gli introiti economici che mensilmente riesce a incassare (parte dei quali vengono dirottati nelle stesse casse delle cosche) raggiungono cifre a tre zeri.

DOPPIO RAID
Ma torniamo alla stesa di martedì mattina. Pare che gli autori della scorreria armata di via Arte della Lana abbiano esploso poco dopo altri colpi di pistola anche in piazzetta Casanova, a ridosso del Conservatorio di San Pietro a Majella e di piazza San Domenico Maggiore. Questa circostanza confermerebbe lo scenario sul quale lavorano gli investigatori: e cioè che è in atto una nuova guerra tra vecchi e nuovi clan del centro storico (anche se sarebbe più giusto parlare di bande armate): i Macor (imparentati proprio con i Saltalamacchia), i Vicorito-De Martino e quel poco che resta ormai dei Sibillo.

PIAZZA CONTESA
A scatenare i nuovi scontri ci sarebbe una piazza contesa tra due gruppi contrapposti. Piazzetta Arcangelo Scacchi, che si trova non lontana - guarda caso - da via Arte della Lana. Tempo fa il Comune di Napoli aveva riqualificato l’intera area, ma - a quanto pare - a beneficiare dei soldi pubblici spesi per rendere più bella e fruibile la piazza se ne sarebbero avvantaggiati per primi i camorristi che gestiscono il racket dei parcheggi. Pare che - così riferiscono almeno i residenti - da queste parti non accostino neppure i vigili urbani, e tanto meno gli ausiliari del traffico: tutto ciò a dispetto del fatto che proprio da questo luogo (peraltro super sorvegliato grazie alle telecamere) inizia la ZTL, Zona a traffico limitato.

Non trova al momento invece alcuna conferma investigativa l’ipotesi - pure circolata - che la stesa di via Arte della Lana possa avere in qualche modo a che fare con il misterioso ferimento di un 14enne, avvenuto all’una della notte tra sabato e domenica in vico Consolazione, sempre nel cuore del centro storico. Sul luogo dell’agguato (il minore venne ferito alla testa con una mazza da baseball) venne repertato il bossolo di un proiettile di pistola calibro 9x19.

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