«Da Brecht a ​Shakespeare:
così ho portato il teatro a scuola»

«Da Brecht a Shakespeare: così ho portato il teatro a scuola»
di Donatella Corti *
Lunedì 20 Gennaio 2020, 06:00
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Nell'aprile del 2015, dopo aver partecipato a diverse iniziative nazionali e locali dell'Associazione Libera, mi sono domandata come insegnante e come cittadina se vi fosse un modo per avvicinare gli studenti, e i giovani in generale, all'impegno sociale e alla cittadinanza attiva.

Così, anche su sollecitazione di una classe molto sensibile, ho immaginato di mettere a frutto la mia passione e i miei studi, cioè quelli relativi al teatro e la mia esperienza da animatrice di gruppi giovanili, per raccontare storie di vittime innocenti delle mafie.

L'obiettivo che fin dall'inizio mi sono posta è stato quello di far nascere, dentro la scuola, un presidio dell'associazione Libera che avesse come suo scopo principale quello di usare testi teatrali più o meno classici per raccontare, attraverso le tematiche trattate, le storie di vittime innocenti delle mafie, magari poco conosciute. Il fatto di usare testi teatrali mi ha permesso di rendere quest'attività degna del credito scolastico e, in seguito, anche come alternanza scuola - lavoro proprio perché le ore impiegate per ogni progetto erano sempre più di un centinaio e sempre fuori dall'ambito scolastico.

Il gruppo, inizialmente composto da 36 tra ragazzi e ragazze delle classi dalla terza alla quinta liceo, si è specializzato al suo interno tra chi voleva recitare, chi cantare, chi danzare o costruire le scenografie e fin dal primo spettacolo è stato chiaro che le diverse arti erano mescolate ed avevano come obiettivo quello di far riflettere e far conoscere una vicenda.

Così il nostro debutto, del gruppo che poi si è chiamato LiberaMente teatro e che è parte del presidio Antonio Landieri - Marcella di Levrano di Aosta, è stato con lo spettacolo Antigone Libera: ovvero la rilettura dell'Antigone di Sofocle con il racconto della vicenda di Lea Garofalo. Il gruppo si è specializzato nella fotografia, nei video promozionali e nelle locandine: tutto sempre creato dai ragazzi. Il secondo spettacolo voleva invece raccontare la vicenda di Giancarlo Siani, ricercatore tenace e coraggioso della verità e per questo abbiamo sostituito le riflessioni di Bertold Brecht in “Vita di Galileo” con i testi di Giancarlo che i ragazzi hanno potuto leggere e inserire in quello che è diventato: «Tormentata verità. Indagini sotto lente».

Il terzo spettacolo ha avuto come obiettivo quello di riflettere sulla capacità o meno di conformarsi ad una certa mentalità, per noi alla mentalità mafiosa e così abbiamo intrecciato le vicende del Rinoceronte di Ionesco con la vita e la testimonianza di uomini e donne che hanno pagato con la vita la loro forza e coerenza: abbiamo letto e scritto le vicende di Rita Atria, Maria Concetta Cacciola, Angelo Vassallo e Ambrogio Mauri. Durante la rappresentazione dello spettacolo che per noi si è intitolato «Il rinoceronte: via le bende dagli occhi», abbiamo potuto conoscere la figlia di Ambrogio Mauri e la sua testimonianza ci ha dato una motivazione in più per continuare.

Nel 2017 lo spettacolo «Sei storie in cerca di memoria», ricalcando Pirandello, ci ha permesso di leggere, conoscere e raccontare la storia di sei vittime della mafia pugliese: Francesco Marcone, Renata Fonte, Marcella di Levrano, Michele Fazio, Gaetano Marchitelli, Hyso Thelaray. Anche qui l'incontro con i famigliari è stato fondamentale.

Poi l'idea del 2018: uno spettacolo per raccontare la strage del rapido 904, la storia di 16 vittime innocenti. L'incontro con l'Associazione tra i famigliari delle vittime del rapido 904, una meravigliosa lettera di una sopravvissuta, ci hanno permesso di scrivere 904, ovvero rileggere “I giusti” di Camus, alla luce delle scelte dei terroristi e dei mafiosi che hanno condannato queste vite innocenti. In questo spettacolo, per la prima volta, il gruppo dei musicisti ha addirittura scritto e composto le musiche che hanno accompagnato e, come un coro, hanno sottolineato alcuni passaggi della rappresentazione. Ora stiamo lavorando a «L'isola felice»: una nostra rilettura della Tempesta di Shakespeare che verrà rappresentata per la prima volta il prossimo 25 aprile ad Aosta. Nel frattempo il gruppo è cresciuto: i ragazzi e le ragazze sono più di cinquanta.

* Referente Libera Valle d'Aosta
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