Non usa giri di parole. «Sono spiaciuto della schifezza mediatica che condanna le persone prima che sia un giudice, un tribunale a farlo»: così il segretario della Lega Matteo Salvini ha parlato dell'indagine sull'ex responsabile della sua comunicazione sui social Luca Morisi, del quale però oggi vengono alla luce festini a base di droga in una cascina di Belfiore (scrive Repubblica). «Non conosco la vicenda, sono vicende personali» ha aggiunto, ripetendo che «Luca è una gran brava persona, un amico». Ci sono giornalisti che sbattono «il mostro in prima pagina. Se poi la settimana prossima uscirà, come sono convinto, che il dottor Luca Morisi non ha commesso alcun reato, chi gli restituirà la dignità? chi gli chiederà scusa?».
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Più tardi il leader della Lega affronta la questione sotto il punto di vista politico: «Per me chi vende droga, vende morte.
«In un Paese civile prima di condannare qualcuno, prima di sputtanare qualcuno - ha proseguito il segretario del Carroccio - si aspetta che sia la giustizia a fare il suo corso. E faccio un esempio. Per mesi le prime pagine dei giornali hanno parlato dei fondi russi, Salvini ha preso i soldi dalla Russia, scandali, inchieste intercettazioni. E il risultato dopo anni di infamie: zero».
«Se tutti attaccano solo la Lega - ha aggiunto - siamo gli unici che danno veramente fastidio a un sistema che vorrebbe portare indietro l'Italia»: «Se Luca ha sbagliato nella sua vita privata sono il primo a dirgli 'ma che diamine hai fatto? ma perché? però è una vicenda privata. Io non mi sono mai permesso di commentare le vicende del figlio di Grillo o degli amici di Conte o di qualche altro politico di sinistra. Io mi fermo davanti all'uscio di casa» ha concluso.
La citofonata - Salvini non si è pentito della citofonata fatta ad un presunto spacciatore al quartiere Pilastro di Bologna nel 2020, quando chiese «Scusi lei spaccia?». A margine di un sopralluogo all'ex Macello di Milano, infatti, il leader del Carroccio, a chi gli chiedeva se, alla luce degli sviluppo della recente vicenda Morisi, si fosse pentito di quella citofonata, ha risposto: «No, perché hanno arrestato degli spacciatori. Lì c'erano degli spacciatori che sono stati arrestati. Non andiamo a caso. Diciamo che sono stato ministro dell'Interno e qualche contatto con le forze dell'ordine ce l'ho».
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Pandemia - «La nostra richiesta è di riaprire tutto per tutti», dice poi Salvini su Telelombardia del via libera del Cts alla capienza del 75% nei teatri e nei cinema. «Ma che ragionamento scientifico è il 75%? perché non il 78,8 allora? Apriamo tutto. All'estero - ha ricordato - sono aperti a piena capienza». «La violenza non è mai giustificabile però il diritto a manifestare la propria idea è di tutti; studenti, poliziotti, agricoltori, cacciatori - ha detto sul Green pass - Ci sono circa 10 milioni di italiani che per necessità o scelta non hanno il Green pass, non possiamo frustarli, lasciarli a casa senza stipendio. Ci sono circa 20mila poliziotti senza Green pass. Cosa facciamo? Li lasciamo a casa?», ha aggiunto tornando a chiedere i tamponi gratuiti.
Giorgetti
«Non ho molto tempo per leggere le interviste, poi ho visto che Giorgetti ha smentito. A Roma Michetti è una persona competente e per ripartire bisogna farlo dalle periferie e non dai salotti di Calenda. Roma è Tor Bella Monaca, Rebibbia, è Ostia. Roma è stupenda ma è stata trascurata in questi anni di Pd e 5 Stelle». Così il leader della Lega, Matteo Salvini replicando all'intervista del ministro leghista Giancarlo Giorgetti di ieri che ha 'bocciatò la scelta del candidato sindaco del centrodestra a Roma, 'promuovendò l'outsider Carlo Calenda. Salvini l'ha detto a 'Oggi è un altro giornò in onda su Rai 1.
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