Regionali Lazio e Lombardia, election day il 12 febbraio. Il blitz della Lega per fermare Moratti

Regionali Lazio e Lombardia, election day il 12 febbraio. Il blitz della Lega per fermare Moratti
di Francesco Bechis
Domenica 20 Novembre 2022, 21:02 - Ultimo agg. 22:03
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Sarà Election Day. Lazio e Lombardia, insieme. Appuntamento al 12 febbraio: è il giorno in cui, salvo imprevisti, si deciderà chi guiderà le due regioni più affollate d'Italia (16 milioni di abitanti in tutto). Manca l'ufficialità, per ora. Ma tra Roma e Milano danno l'accorpamento per certo. Una domenica sola per scegliere il successore, rispettivamente, di Nicola Zingaretti e Attilio Fontana.

Dietro all'accelerazione che porterà al voto anticipato per il Pirellone c'è la regia della Lega. La missione? Azzoppare la tabella di marcia di Letizia Moratti, la temibile candidata del Terzo polo alla guida della regione. L'ex assessora alla Sanità e sindaco di Milano è scesa in campo e promette di dar battaglia.

Una candidatura che toglie il sonno a via Bellerio. Dove i vertici del Carroccio si sono convinti che uno sprint verso le urne sia la strada migliore per inceppare la macchina della campagna elettorale di Letizia, ancora non oliata, fra aperture last minute al Pd e sirene alla destra. Fontana, in corsa per il bis al timone della regione, ha preso in mano l'iniziativa. Con una legge in discussione al Consiglio regionale che attribuisce al governatore, e non più al Viminale, la facoltà di indire la data per le elezioni regionali.

Stando alle regole attuali, il voto deve cadere non prima dei trenta giorni precedenti alla fine della legislatura e non dopo 60. In questo caso, dunque, tra il 4 febbraio e il 6 marzo maggio del 2023.

Domenica 12, insomma, può essere la congiuntura perfetta. E non solo perché la corsa al voto metterebbe i bastoni fra le ruote alla sfidante Moratti -  ancora alle prese con una trattativa per allargare il campo dei sostenitori oltre il Terzo polo - aprendo la strada al bis di Fontana. Una priorità per Matteo Salvini, che in Lombardia ha incassato un risultato deludente alle elezioni del 25 settembre e deve al partito e alla base una solida riconquista del Pirellone.

L'accoppiata con il voto nel Lazio - dove invece la partita è in discesa, con un vantaggio del centrodestra su Pd e M5S divisi in doppia cifra fotografato dai sondaggi, chiunque sia il candidato - permette infatti di coordinare le due campagne elettorali e cavalcare l'onda del sicuro successo capitolino anche al Nord. Ma le elezioni in Lombardia non sono le uniche che potrebbero subire una modifica del calendario. Ai vertici di via Bellerio si ragiona infatti di anticipare di due mesi, a marzo, le elezioni amministrative lombarde in programma per i primi di giugno - 17 comuni, tra cui il capoluogo Brescia ora guidato da una giunta del Pd - sperando di sfruttare un eventuale vittoria alle regionali.

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