Nubrifragio a Milano, intervista a Andrea Giuliacci: «È l'effetto del cambiamento climatico»

«Sarà un'estate calda, ma nel complesso meno di quella del 2022»

I danni del nubifragio a Milano
I danni del nubifragio a Milano
di Mariagiovanna Capone
Mercoledì 26 Luglio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 27 Luglio, 07:21
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Temporali violenti e grandinate devastanti al Nord, canicola e mari bollenti al Sud. È normale questa Italia spaccata in due di queste ore?
«Sono le facce della stessa medaglia» ammette il meteorologo e climatologo Andrea Giuliacci.

Spieghi meglio.
«Sull'Italia permane da alcune settimane l'anticiclone africano. Una massa di aria caldissima proveniente direttamente dalle dune del Sahara ha invaso la penisola portando le temperature a punte molto elevate, giornate prive di ventilazione e afa. Inoltre, il clima siccitoso crea suolo asciutto che favorisce un più rapido riscaldamento dell'ambiente. Dopo vari tentativi, una massa d'aria più fresca proveniente dall'Atlantico è arrivata in Europa centrale lambendo il Nord Italia, e dopo tanti giorni di caldo e molta umidità in cui sul territorio si era accumulata tanta energia, ecco quindi che si sono generati temporali violenti e grandinate eccezionali: più energia si accumula, più violento sarà il temporale. Il caldo è il carburante per piogge temporalesche molto imponenti. È capitato spesso negli ultimi anni che appena arriva una perturbazione di contrasto, la conseguenza è pioggia molto violenta. Dovremmo imparare a essere preparati, capendo che se dopo giorni di caldo afoso, se le previsioni parlando di pioggia, dovremmo essere più cauti».

Tutto nella norma quindi?
«Fino a un certo punto è tutto normale. È vero che in altri periodi del passato, non solo recente, abbiamo avuto temperature molto elevate pari a quelle di questi giorni ma c'è una differenza abissale tra quello che accade oggi e quello di allora.

Quello di oggi è dovuto ai cambiamenti climatici e la differenza sta nel fatto che sono eventi più numerosi. Cioè se prima avevamo uno-due giorni sopra i 35 gradi, adesso ne abbiamo 10-15 giorni».

In Italia stiamo vivendo quindi tutti gli effetti peggiori dei cambiamenti climatici?
«Non solo qui. A giugno la stessa situazione c'era in Spagna, a inizio luglio in Grecia. Gran parte dell'Europa ha fatto i conti con temperature record ed eventi piovosi estremi. Ma è anche vero che il peggio sta avvenendo in Italia in effetti».

Durerà ancora per molto questa cappa di afa?
«Fortunatamente da domani (oggi, ndr) le cose dovrebbero ristabilirsi. L'anticiclone africano dovrebbe ritirarsi, e sul Mediterraneo permanerà bel tempo ventilato, accompagnato da temporali non violenti ma brevi piogge. Per tutta la settimana avremo temperature in linea con la stagione, e in alcune zone perfino sotto la media».

Sembra il clima dell'agognato anticiclone delle Azzorre.
«Effettivamente, ma non è lui. Purtroppo se ne sta timido sull'Atlantico, non riuscendo a penetrare nel Mediterraneo. Da parecchio tempo è molto più potente l'anticiclone africano, che crea quel caldo umido insopportabile».

Sarà un'estate di caldo record?
«No e sembra paradossale viste le temperature degli ultimi dieci giorni. Sarà un'estate calda, ma nel complesso meno di quella del 2022 perché vorrei ricordare che a giugno abbiamo avuto temperature più basse della media stagionale. Lo scorso anno invece l'estate iniziò già a maggio con temperature elevate».

Nel frattempo el Niño si sta espandendo nel Pacifico: sul Mediterraneo cosa provocherà?
«Noi siamo il punto più lontano del Niño che si fa sentire nelle Americhe e all'Artico, quindi ora di sicuro non ne stiamo subendo gli effetti». 

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