Antisemitismo, la guerra fa impennare i casi in Italia

Dal 7 ottobre 42 episodi di intolleranza in pochi giorni

Antisemitismo in piazza
Antisemitismo in piazza
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 20 Novembre 2023, 08:13 - Ultimo agg. 11:50
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I segnali ci sono, e sono gli stessi che richiamano a un'epoca buia che credevamo archiviata dopo gli orrori di Auschwitz. Le svastiche sui muri, le stelle di Davide disegnate sui citofoni dei palazzi, le minacce di morte accompagnate dalla peggiore retorica che inneggia alla purezza della razza: l'antisemitismo dilaga in Europa e non risparmia l'Italia. L'allarme lanciato sul Mattino dal prefetto Giuseppe Pecoraro, commissario nazionale per il contrasto dell'antisemitismo, trova riscontro nei dati che indicano come il mostro dell'odio razziale e religioso oggi riemerga dagli abissi nei quali lo si credeva sepolto per sempre.

Solo in Italia, tra il 7 e il 30 ottobre 2023, si sono verificati 42 episodi di antisemitismo, il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La macelleria terrorista di Hamas contro i civili israeliani ha risvegliato la bestia. Ad analizzare il fenomeno è l'Osservatorio sull'antisemitismo della Fondazione CDEC, fondato nel 1975 con il compito di monitorare quotidianamente le forme di intolleranza in tutte le sue manifestazioni e con una copertura dell'intero territorio nazionale. La sezione online dedicata agli episodi di antisemitismo in Italia è una galleria degli orrori che dimostrano anche le metamorfosi del fenomeno. Perché non ci si ferma ai soli simboli runici, alle scritte blasfeme sulle vittime dell'Olocausto o a dar fuoco persino alle pietre d'inciampo che ricordano i deportati nei campi di concentramento: oggi l'antisemitismo ha cambiato pelle e da tanti viene mascherato con l'antisionismo. Israele uguale invasore, Stato colonialista, carnefice.

Una delle forme più subdole resta quella del "BDS", che incita al boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele. Una campagna di odio che è riuscita a infiltrarsi anche nel mondo accademico: l'appello di quattromila docenti universitari per interrompere le collaborazioni con le istituzioni universitarie israeliane è notizia di qualche giorno fa, con buona pace per la vocazione al pluralismo delle idee che dovrebbe accomunare chi sceglie di formare le nuove generazioni. Il dolore, la solidarietà umana per i morti ammazzati brutalmente dai terroristi di Hamas il 7 ottobre, come pure gli ostaggi israeliani ancora segregati nei tunnel di Gaza, sempre da Hamas, sembrano essere dimenticati.

Ma il nuovo antisemitismo che nasce anche dalla concezione che si ha dello Stato d'Israele oggi colpisce anche gli italiani: purché ebrei.

Dopo il post choc su Instagram della professoressa di Roncade che aveva pubblicato una foto con su scritto "Andate all'inferno, Hitler aveva ragione su di voi ebrei", un 57enne di Verona è stato indagato qualche giorno fa per alcuni post antisemiti e razzisti pubblicati sui social. A Milano, in occasione dello shabbat, alcuni fedeli che uscivano dalla sinagoga sono stati affrontati da un giovane che ha urlato: "Hitler si è dimenticato di voi, dovete finire nei forni!". All'Osservatorio si sono rivolti pochi giorni fa anche alcuni studenti universitari israeliani iscritti in Atenei del Centro Italia hanno denunciato tutta una serie di molestie antisemite da parte di colleghi di università arabo-islamici. Tira una brutta aria. E la casistica degli episodi è variegata.

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Il 22 ottobre durante un corteo per le vie di Milano slogan rabbiosi al grido: «Ci mangiamo gli ebrei», e persino un cartello con l'immagine di Anna Frank ritratta con la kefiah palestinese. Napoli non è da meno. "Marchiata" come zone "Jewish Free" l'area del centro storico. Sui muri sono comparse scritte inequivocabili antisemite, e dinanzi ad alcuni bar e ristoranti che prima del 7 ottobre abitualmente ospitavano turisti israeliani qualcuno ha messo dei cartelli: "Jews are not welcome".

IL WEB

Ma è sulla Rete che l'odio antisemita si scatena fino in fondo. E non è necessario arrivare alle profondità del "dark web" per trovarne le tracce. Facebook, X, ma soprattutto Telegram sono pieni di messaggi che inneggiano alla morte degli ebrei e alla distruzione d'Israele. Proprio su Telegram è attivo un canale da 80mila iscritti in cui vengono diffuse teorie del complotto no vax e antisemite e la teoria secondo cui l'attacco di Hamas del 7 ottobre sarebbe stato progettato da Israele
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