Così è andata secondo il racconto di Elena. «Sono passato per prendere un medicinale e un cellulare. Poi sono andato dai carabinieri. Ma la mia ex moglie ha chiamato la polizia, dicendo che l'avevo minacciata», la versione dell'uomo, finito di nuovo in carcere. Oggi il giudice ha stabilito che lì deve restare. «Una scelta intelligente. Che permette di evitare sviluppi, anche drammatici», commenta il legale della donna, Antonio Foti. La lettera di scuse inviata all'ex non ha fatto breccia: «Non gli auguro il male, ma il mio aiuto non lo avrà mai», dice Elena Farina. Ma il legale dell'uomo, l'avvocato Fabrizio Bonfante, non ci sta e annuncia ricorso. «Il mio assistito - dice - non è il mostro che è stato descritto in queste ore. Io non ci sto a questa battaglia mediatica. Bisogna capire com'è andata la vicenda prima di arrivare alle conclusioni», sostiene annunciando l'intenzione di ricorrere al Riesame.
Qualunque sia la verità, sono tante le persone che, in queste ore, hanno espresso solidarietà a Elena Farina, tra cui il sottosegretario con delega alle Pari opportunità, Maria Elena Boschi. «Spesso ci accorgiamo della violenza sulle donne troppo tardi.
Nei prossimi giorni andrò a trovarla per portarle l'affetto e la vicinanza mia e di tutto il Governo - annuncia la Boschi -. Non lasciamo sola una donna minacciata di violenza. Non possiamo permetterci di dire 'se avessimò. Si tratta della sua vita. È un dovere per tutte e per tutti». Elena, che ieri aveva paura di non essere creduta, oggi dice di «non sentirsi più sola».