Attentato a Mosca, Pasqua blindata in Italia: allerta centri commerciali. Piantedosi: «Molta attenzione ai lupi solitari»

Riunione del Comitato per la sicurezza: alzati tutti i livelli dopo l’attentato a Mosca

Attentato a Mosca, Pasqua blindata in Italia: allerta centri commerciali. Piantedosi: «Molta attenzione ai lupi solitari»
Attentato a Mosca, Pasqua blindata in Italia: allerta centri commerciali. Piantedosi: «Molta attenzione ai lupi solitari»
di Valentina Errante
Martedì 26 Marzo 2024, 00:11 - Ultimo agg. 27 Marzo, 09:30
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Il controllo continuo della rete, per monitorare situazioni di pericolo e radicalizzazione, il rafforzamento dei presidi sui 28mila obiettivi sensibili individuati dopo il 7 ottobre, tra i quali rientrano anche alcuni centri commerciali e pattugliamenti continui nei siti d’arte, dove, soprattutto in occasione della Pasqua, è prevista un’affluenza massiccia di turisti.

Saranno, ovviamente, blindate anche le celebrazioni religiose: dalla messa dei Crisma, del giovedì Santo, prevista in piazza San Pietro, alla Via Crucis, fino alla messa di Pasqua.

Con ispezioni a campione anche a concerti, manifestazioni sportive che richiamano migliaia di persone. Un allarme specifico per possibili attentati terroristici in Italia non c’è, ma dopo l’attacco al Crocus City Hall di Mosca, ieri, sono stati convocati al Viminale il Comitato per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal ministro Matteo Piantedosi, e al quale ha preso parte anche il sottosegretario Nicola Molteni, oltre ai vertici delle forze dell’ordine e dei servizi segreti, e anche del Casa, il Comitato di analisi strategica antiterrorismo. Sono state assunte «misure per garantire sicurezza nei luoghi affollati in vista Pasqua», ha sottolineato Piantedosi, che ha ribadito come «la minaccia è seria e insidiosa».

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GLI OBIETTIVI
L’innalzamento delle misure di sicurezza, riguarda in particolar modo i 250 obiettivi sensibili di prima fascia sui 28mila individuati dalle prefetture italiane e aggiornati continuamente. Luoghi di culto, in particolare ebraici, le sedi diplomatiche e istituzionali e le residenze private delle figure più esposte. Controlli massicci anche in alcuni centri commerciali. Ovviamente nell’elenco rientrano anche gli aeroporti e le stazioni e i più importanti luoghi di transito. E le verifiche sono state rafforzate anche alla frontiera terrestre con la Slovenia, per monitorare gli arrivi attraverso la rotta balcanica. 


LUPI SOLITARI
Il rischio più concreto, al momento, come ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Nicola Mantovano sono di lupi solitari, piuttosto che di una cellula strutturata. Soggetti che è difficile individuare, non esiste infatti un profilo unico e specifico di qualcuno che potenzialmente possa essere coinvolto in movimenti estremisti ma chi appartiene a gruppi ai margini della società e ha modo di sperimentare discriminazione o perdita della propria identità rappresenta una facile preda per il reclutamento radicalizzante. Si tratta di individui borderline, che partecipano a gruppi social, dove la propaganda jihadista ha da tempo alzato i toni e che rappresentano oramai vere e proprie “echo chambers”, nelle quali i partecipanti si fomentano a vicenda. Il monitoraggio effettuato su tutta la rete ha messo in luce la diffusione di «prodotti su misura» destinati proprio ad aspiranti attentatori per invitarli a passare dalla dimensione virtuale, quella di internet, a quella reale. Vigilati speciali sono anche gli ambienti dove trovano spazio le istanze islamiste più radicali, dai luoghi di culto come le moschee alle carceri, fino ad arrivare ai centri per il rimpatrio. I foreign fighter, andati a combattere nel quadrante mediorientale che hanno avuto a che fare con l’Italia acquisendo anche capacità militari sono 149, dei quali 39 rientrati. Si tratta di persone attentamente (e continuamente) tenute sotto sorveglianza.

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LA PREVENZIONE
E proprio il continuo monitoraggio da parte dell’intelligence e delle forze dell’ordine ha consentito, dal 7 ottobre 2023 (giorno dell’attacco di Hamas ad Israele) ad oggi, di espellere per motivi di sicurezza 47 soggetti, di cui nove con provvedimento del ministro dell’interno. Nel 2024 sono stati 23 i provvedimenti, di cui cinque emessi dal responsabile del Viminale Piantedosi. Ovvero la metà circa di quelli dello scorso anno ma in appena tre mesi.
 

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