La sicurezza dell’impianto termale e il sistema di controllo dei bagnanti. Sono questi i due aspetti sui quali si sta concentrando l’attività investigativa dei carabinieri della compagnia di Monterotondo. Stephan, appena 8 anni, è morto affogato giovedì pomeriggio nella vasca principale delle Terme di Cretone, a pochi chilometri dal Comune di Palombara Sabina. La Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti, ma è possibile che nelle prossime ore arrivino i primi indagati, quantomeno come atto dovuto. Perché quel bambino, residente a Castel Madama e arrivato dalla Russia con i genitori e la sorellina più piccola un paio di anni fa, è stato risucchiato da una delle pompe attivate a pochi minuti dall’annuncio con cui la struttura, avvicinandosi l’orario di chiusura, avvisava i clienti di uscire dalle piscine.
I TESTIMONI
Stando alle testimonianze finora raccolte e alla ricostruzione fornita dai genitori, che si trovavano sul bordo della vasca mentre i due figli erano in acqua, l’annuncio è arrivato alle 18, come ogni giorno, ma alle 18.15 Stephan era già incastrato in quel tubo di aspirazione che non aveva alcuna grata di contenimento.
LA STORIA
Le Terme di Cretone o “terme sabine”, così come le chiamano in zona, sono attive dal lontano 1970. A occuparsene sono da allora sempre le stesse persone che «hanno ottenuto una concessione di 99 anni dal Comune e dalla Regione per l’utilizzo del terreno e delle acque», spiega il sindaco di Palombara Sabina, Alessandro Palombi. L’attività principale della società (capitale sociale di poco superiore ai 23 mila euro) è la gestione di stabilimenti balneari, balneoterapia e fangoterapia. Questa realtà come molte altre nel settore turistico ha visto dimezzare i propri fatturati a causa della pandemia da Covid-19 ma anche in questa stagione gli affari erano in ripresa sulla scia dell’estate 2022. L’anno precedente un altro episodio in cui un altro bambino rischiò di annegare, fu salvato da un medico che gli praticò il massaggio cardiaco ma anche allora pare che non ci fossero grate sui tubi di aspirazione. Giovedì, invece, nonostante gli sforzi sovraumani di ospiti e sommozzatori, non si è riusciti a salvare la vita a Stephan. Il suo corpicino è stato recuperato dopo due ore dalla scomparsa. Trasferito all’istituto di Medicina legale della Sapienza, si attende ora il conferimento dell’incarico per svolgere l’autopsia e dare modo alla famiglia di poter celebrare i funerali. I Comuni di Palombara Sabina e Castel Madama stanno già valutando il lutto cittadino per la giornata delle esequie.