Brunetta contro Floris, altra bufera Rai. «Stipendio troppo alto, l'azienda spieghi»

Brunetta contro Floris, altra bufera Rai. «Stipendio troppo alto, l'azienda spieghi»
Mercoledì 4 Dicembre 2013, 16:48 - Ultimo agg. 16:49
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ROMA - Ancora la Rai, e ancora Brunetta. Sugli stipendi nelle televisioni del servizio pubblico, l'ex ministro di Forza Italia da tempo si batte per ridimensionare i compensi di star, giornalisti e conduttori.



Dopo Fabio Fazio, è il giorno di Giovanni Floris. «Ho appena depositato in Commissione di Vigilanza Rai un'interrogazione per chiedere gli opportuni chiarimenti sul contratto in essere tra l'azienda del servizio pubblico e il giornalista Giovanni Floris», ha annunciato Brunetta.



«Il conduttore di Ballarò - spiega Floris - sarebbe stato per molti anni legato alla Rai da un contratto di lavoro a tempo indeterminato. A partire dal 2007, su suo personale impulso, avrebbe richiesto e ottenuto dalla Rai la stipula di un nuovo contratto di lavoro autonomo, da libero professionista, ricevendo un compenso quattro volte superiore rispetto a quello percepito in precedenza, con un evidente aggravio di costi per l'azienda. Perchè la Rai ha accettato delle condizioni tanto sfavorevoli? Per di più, il nuovo contratto, conterrebbe al suo interno una piccola, ma interessante clausola secondo la quale, alla scadenza del contratto, la Rai sarebbe obbligata alla riassunzione».



«Se tutto questo fosse confermato - secondo Brunetta - ci troveremmo di fronte ad un contratto di lavoro mai visto nel panorama giuslavorista, che racchiude al suo interno tutti i benefici di un contratto da libero professionista, insieme alle garanzie di un contratto a tempo indeterminato, praticamente un sogno per le migliaia di giovani precari che lavorano nel mondo dell'informazione, a partire proprio dalla Rai. Alla faccia della coerenza: tra i libri pubblicati da Floris, spicca su tutti un titolo Mal di merito. L'epidemia di raccomandazioni che paralizza l'Italia.
Auspico che, nel più breve tempo possibile, la presidente Anna Maria Tarantola e il direttore generale Luigi Gubitosi contribuiscano a fare piena luce su questa vicenda che, se confermata, si configurerebbe come un vero schiaffo alla politica di risanamento e spending review promossa dagli attuali vertici Rai. Come piace dire a Floris, 'alè'
», conclude.