Caldo record, a luglio le temperature più alte mai registrate sulla Terra. Copernicus: «0,72 gradi sopra la media 1991-2020»

Coldiretti lancia l'allarme: «Nel nostro paese siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione»

Caldo record a luglio: in Italia fino a 42 eventi estremi al giorno
Caldo record a luglio: in Italia fino a 42 eventi estremi al giorno
Martedì 8 Agosto 2023, 11:54 - Ultimo agg. 13:29
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ll servizio di osservazione della Terra della Ue Copernicus ha confermato che la temperatura media di luglio 2023 è stata la più alta mai registrata per qualunque mese, da quando ci sono rilevazioni scientifiche. Copernicus aveva previsto il record a fine luglio sulla base dei dati preliminari. Il mese è stato di 0,72 gradi più caldo della media 1991-2020 per luglio, e di 0,33 gradi superiore al precedente mese più caldo, il luglio del 2019. Si stima che il mese sia stato circa 1,5 gradi più caldo della media 1850-1900. Ondate di calore sono state registrate in molte regioni dell'emisfero nord, compresa l'Europa meridionale.

Luglio, le temperature

Le temperature medie della superficie del mare hanno continuato ad aumentare, dopo un lungo periodo di temperature insolitamente alte da aprile 2023, raggiungendo nuovi livelli record di caldo a luglio.

Nell'intero mese, la temperature medie globali della superficie del mare sono state di 0,51 gradi sopra la media 1991-2020. Il Nord Atlantico a luglio è stato di 1,05 gradi sopra la media. Ondate di calore marine si sono generate in Groenlandia e nel Mare del Labrador, nel bacino dei Caraibi e nel Mediterraneo. El Nino (il fenomeno periodico di riscaldamento del Pacifico centro-orientale) ha continuato a svilupparsi.

I numeri

«Abbiamo appena visto che le temperature globali dell'aria e della superficie degli oceani hanno raggiunto record assoluti a luglio - ha commentato Samantha Burgess, vicedirettrice del Servizio cambiamento climatico di Copernicus -. Questi record hanno tremende conseguenze per le persone e il pianeta, esposti ad eventi estremi sempre più frequenti e intensi. Il 2023 è al momento il terzo anno più caldo, di 0,43 gradi sopra i livelli pre-industriali. Anche se questo è solo temporaneo, mostra l'urgenza di sforzi ambiziosi per ridurre le emissioni globali di gas serra, che sono il motivo principale di questi record». Considerando il periodo da gennaio a luglio, la media delle temperature globali del 2023 è la terza più alta mai registrata, di 0,43 gradi sopra la media 1991-2020, contro 0,49 gradi per il 2016 e 0,48 gradi per il 2020. Il divario delle temperature medie fra il 2023 e il 2016 è previsto che si ridurrà nei prossimi mesi, poiché gli ultimi mesi del 2016 furono relativamente freschi, mentre il resto del 2023 è previsto che sarà relativamente caldo a causa del Nino.

42 eventi estremi al giorno

Il record storico per il caldo fatto segnare a luglio è stato accompagnato in Italia da una media di 42 eventi estremi al giorno lungo la penisola, tra grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento, praticamente raddoppiate (+83%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento ai dati del Copernicus Climate Change Service dell’Unione europea, secondo cui il mese di luglio e stato il piu bollente mai registrato sulla Terra, ben 0,33 gradi in piu rispetto al mese al mese che finora deteneva il primato (il luglio del 2019). «Siamo di fronte - sottolinea la Coldiretti - ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una piu elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo».

 

Siccità e incendi

Tutti abbiamo ben imprese le terribili immagini di secca del Po di questo marzo, che ancora prima della primavera presentava livelli di bassa allarmanti.

«Il 2023 - continua la Coldiretti - e stato infatti segnato prima da una grave siccita che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature ed infine dal caldo torrido di luglio che ha inaridito i terreni favorendo l’innesco degli incendi nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati».

 

«Danni per oltre 6 miliardi»

Chi ne risente di più sono ovviamente agricoltori e chi per via dei disastri ambientali sta attraversando l'inferno. «Un’annata nera per l’agricoltura italiana con danni che, tra coltivazioni e infrastrutture, supereranno i 6 miliardi dello scorso anno, dei quali oltre 1 miliardo solo per l’alluvione in Romagna. A causa dei cambiamenti climatici quest’anno si registra, infatti, un taglio del 10% della produzione di grano, del 14% di quella di uva da vino fino al 63% delle pere mentre il raccolto di miele e sceso del 70% rispetto allo scorso anno, secondo l’analisi Coldiretti e si registrano un calo anche per il pomodoro. Ma in difficolta - conclude Coldiretti - sono anche le altre produzioni ortofrutticole bruciate dal caldo torrido con ustioni che provocano perdite, dall’uva ai meloni, dalle angurie alle albicocche, dai pomodori alle melanzane».

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