Caos delle Procure, Anm Napoli dura: «I consiglieri coinvolti si dimettano»

Caos delle Procure, Anm Napoli dura: «I consiglieri coinvolti si dimettano»
Martedì 4 Giugno 2019, 19:41 - Ultimo agg. 19:58
2 Minuti di Lettura

L'Assemblea distrettuale di Napoli dell'Associazione nazionale magistrati ha approvato una mozione con la quale recepisce il documento approvato ieri dall'assemblea Anm di Milano e chiede le dimissioni immediate dei consiglieri del Csm «che sono o dovessero risultare coinvolti» nelle indagini della Procura di Perugia. È questo l'esito della riunione che si è tenuta oggi pomeriggio nell'aula Arengario del Palazzo di Giustizia di Napoli, indetta dalla Giunta distrettuale, alla quale hanno partecipato oltre 250 magistrati del distretto.

​​Sono state quattro le mozioni presentate al termine della discussione​: con una larga maggioranza, 182 voti contro i 44 della proposta presentata dal segretario di Magistratura indipendente Sergio Gallo, i 4 ottenuti dalla mozione presentata da Maria Gabriella Iagulli e i 2 della mozione presentata da Ida Moretti, è stata approvata quella che intende recepire il documento approvato dall'assemblea dell'Anm di Milano che si è tenuta nella giornata di ieri. ​ Nel testo della mozione, i magistrati esprimono il proprio «​sdegno rispetto a condotte che, ove confermate, gettano il discredito sull'istituzione che ha assicurato per 60 anni la autonomia e l'indipendenza della magistratura, e che contemporaneamente ledono gravemente il ruolo di garanzia del nostro organo di autogoverno, e con esso di tutti i singoli magistrati che nell'istituzione sono rappresentati».

I magistrati ribadiscono che «la scoperta delle vicende censurate si e dovuta proprio alle indagini della magistratura e che l'autonomia del Csm è imprescindibile baluardo costituzionale delle garanzie e dei diritti dei cittadini», ritengono «essenziale per l'esercizio della loro altissima funzione che i cittadini possano continuare ad avere rispetto e fiducia nella Magistratura, fatta di donne e di uomini che quotidianamente svolgono la loro funzione con sacrificio e dedizione, senza obiettivi di carriera, mentre queste condotte suggeriscono l'idea di una magistratura corrotta, vicina, se non parte, di centri di poteri occulti, che pretendono di pianificare dall'esterno le nomine dei direttivi». Da qui la richiesta «che i consiglieri e tutti i magistrati, come espressamente previsto dall'articolo 10 del codice etico, non abbiano alcun rapporto con centri occulti di potere politico o affaristico, da chiunque rappresentati», e infine che «per salvaguardare e non coinvolgere le istituzioni i consiglieri che sono o dovessero risultare coinvolti diano immediatamente le proprie dimissioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA