«O torni normale o ti butto giù dal balcone». Quando i genitori hanno scoperto che il figlio di 14 anni era gay lo hanno minacciato per costringerlo a “tornare” eterosessuale. E visto che il loro invito era rimasto inascoltato, sono iniziate le punizioni. Sono le accuse che la procura di Torino ha sollevato ai genitori di un ragazzo che nel 2020 aveva affidato i suoi segreti a un diario. «Mi piacciono i maschi, sono gay». Pagine che il padre aveva letto di nascosto, venendo così a conoscenza per la prima volta della sua omosessualità.
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I PRECEDENTI
Da quel momento per Federico (nome è di fantasia, ndr) era cominciato un vero e proprio supplizio.
LE VIOLENZE
Il padre avrebbe costretto il figlio ad andare in palestra, a seguire un corso di boxe e persino a frequentare un’amica e a baciarla. Perché, secondo quanto raccontato da Federico alla Procura, il padre riteneva che gli “uomini veri” devono «sedurre le donne». Disperato, il giovane si era rivolto allo psicologo della scuola che aveva avvisato la polizia municipale ed erano partite le indagini. «I miei genitori mi insultano per come sono. Per quello che penso. Per quello che dico. Perché mi piacciono le ragazze, ma anche i ragazzi. Perché non sono come vogliono loro». Le indagini hanno portato a una triste verità. «Fai schifo, sii uomo» si sentiva ogni volta ripetere Federico.
Il figlio era stato poi allontanato da casa e affidato a un’altra famiglia. L’avvocato della vittima è Mauro Scaramozziono, mentre il legale della coppia è l’avvocata Valentina Colletta. I genitori del ragazzo si sono difesi spiegando che si trattava di raccomandazioni volte a tutelare il ragazzo da possibili atti di bullismo. Io processo andrà avanti nei prossimi giorni.