Giulia Cecchettin, il mistero del libro per bambini trovato vicino al suo corpo: è stato lasciato da Filippo?

Tra gli arbusti, i fazzoletti sporchi di sangue e i sacchi di plastica la Scientifica ha repertato anche un libro per bambini dal titolo: “Anche i mostri si lavano i denti”

Giulia Cecchettin, il mistero del libro per l'infanzia trovato vicino al suo corpo: è stato lasciato da Filippo?
Giulia Cecchettin, il mistero del libro per l'infanzia trovato vicino al suo corpo: è stato lasciato da Filippo?
Domenica 26 Novembre 2023, 15:03 - Ultimo agg. 28 Novembre, 08:48
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Il corpo di Giulia Cecchettin è stato trovato nella mattinata del 18 novembre dai vigili del fuoco nella zona di Barcis, in provincia di Pordenone. Il corpo è stato recuperato in un canalone che si trova tra la zona del lago di Barcis e Piancavallo. Secondo la ricostruzione fatta dalle forze dell'ordine, Filippo Turetta ha portato il corpo di Giulia giu' nel dirupo dopo averlo coperto con dei sacchi neri. 

Giulia Cecchettin, il mistero del libro per bambini

Tra gli arbusti, i fazzoletti sporchi di sangue e i sacchi di plastica la Scientifica ha repertato anche un libro per bambini dal titolo: “Anche i mostri si lavano i denti”. Forse era di Giulia, che dopo qualche giorno si sarebbe dovuta laureare e che sognava di diventare disegnatrice per l'infanzia. Il volume illustrato dall'autrice trevigiana Jessica Martinello che vuole spiegare ai bambini come lavarsi i denti, è tra i 20 oggetti che la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, attraverso il naso Jägeer, il giovane flat coated retriever, ha ritrovato accanto al corpo di Giulia, ponendo così la parola fine alle ricerche della 22enne che erano iniziate sabato 11 novembre. 

Filippo Turetta, martedì l'interrogatorio

Lo ha portato Filippo ? Sarà solo lui a poterlo dire. Sono tantissime le domande a cui il ragazzo, martedì dovrà rispondere durante l'interrogatorio di garanzia davanti alla giudice per le udienze preliminari di Venezia, Benedetta Vitolo. Il suo avvocato, Giovanni Caruso, però potrebbe consigliargli di avvalersi della facoltà di non rispondere, in attesa della perizia psichiatrica che probabilmente la difesa chiederà martedì stesso nel carcere di Verona.  

Le ultime ore di Giulia

Quel libro potrebbe averlo comprato Giulia quella sera in cui è uscita con l'ex fidanzato, nonostante avesse detto alle sue amiche che non ce la faceva piu' di Filippo («non lo sopporto più, vorrei che lui, almeno per un periodo, sparisse. ..non glielo posso dire, andrebbe di matto»). Sabato 11 novembre, i due vanno in un centro commerciale di Marghera, dove hanno mangiato. A pagare il conto (di 17 euro) del fast food fu' Giulia, nonostante Turetta avesse con sé diverse centinaia di euro. Nel centro commerciale, in cui la Cecchettin si era recata per cercare delle scarpe da poter indossare il giorno della sua laurea) c'era anche una grande libreria. Quel volume potrebbe essere stato nell'auto di Filippo quando ha ucciso Giulia e nel disfarsi di tutte le cose ricollegabili alla ragazza potrebbe averlo gettato accanto al corpo. Il cadavere della ragazza si è appreso che non è stato fatto scivolare lungo il pendio (come deto nella prima ricostruzione) ma portato giù e successivamente coperto con i sacchi neri. Sono tante le risposte che Turetta dovrà fornire agli inquirenti. 

Gli oggetti repertati vicino al corpo della Cecchettin

A elencare gli oggetti ritrovati vicino al corpo senza vita di Giulia ci ha pensato Quarto Grado, il programma condotto da Gianlugi Nuzzi su Rete 4.

Si tratta di un mocassino nero di Giulia è stato trovato a metà scarpata: le si è sfilato dal piede mentre Filippo ne trascinava il corpo inotorno alle 2 di notte di domenica 12 novembre. Giulia viene trovata in un cunicolo in posizione fetale. Poi c'era un rotolo di sacchi neri da pattumiera, da cui Fileppo Turetta avrebbe strappato i due con cui ha coperto il cadavere della 22enne. Poi tra gli arbusti c'erano dei fazzoletti sporchi di sangue lasciati qua e la lungo la scarpata. Gli investigatori stanno ancora cercando la borsa, il cellulare e il computer nel quale la Cecchettin custodiva la sua tesi di laurea che avrebbe dovuto inviare quel giorno alla sua relatrice. 

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