Hanane Hammoud, chi è la prof del post su Hitler: «Sugli ebrei aveva ragione». La scuola la sospende per 10 giorni

L'instituto ha comminato a Hanane Hammoud il massimo possibile a fronte del primo procedimento disciplinare

Hanane Hammoud, chi è la prof del post su Hitler: «Sugli ebrei aveva ragione». La scuola la sospende per 10 giorni
Hanane Hammoud, chi è la prof del post su Hitler: «Sugli ebrei aveva ragione». La scuola la sospende per 10 giorni
di Mauro Favaro
Venerdì 10 Novembre 2023, 09:24 - Ultimo agg. 18:27
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La professoressa libanese dà ragione a Hitler e alle sue posizioni contro gli ebrei. E la scuola la sospende per 10 giorni, il massimo possibile a fronte del primo procedimento disciplinare.

È quanto successo nella scuola superiore internazionale di H-Farm, l'incubatore della tecnologia e del digitale con base a Roncade (Treviso).

Treviso, il post choc della prof

La prof e il post su Hitler

Tutto è partito dallo sfogo antisemita che Hanane Hammoud, docente di matematica 41enne, aveva affidato alla propria pagina Instagram. «Andate all'inferno, Hitler aveva ragione su di voi sionisti», aveva scritto in una storia sotto a un video che mostrava gli orrori della guerra in Medio Oriente.

Il post era rimasto visibile per una decina di minuti.

Proprio in questo lasso di tempo è stato notato e fatto rimbalzare da una studentessa. Ed è successo il finimondo. «Il messaggio va contro i nostri valori: condanniamo il linguaggio estremista», mette in chiaro Conan De Wilde, preside della scuola.

Le reazioni

Sulla questione è intervenuto anche Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione: «Odio razziale e discriminazioni di ogni tipo sono incompatibili con i principi della nostra scuola che è la scuola costituzionale, improntata al rispetto della persona scandisce come ministero metteremo in campo tutte le azioni necessarie a debellare atteggiamenti simili». La scuola di H-Farm non rientra sotto l'ombrello del ministero. Di conseguenza tocca solo all'istituto avviare il procedimento disciplinare, cosa puntualmente avvenuta. E il ministro ha chiesto di essere subito messo al corrente delle misure adottate. «Quanto riportato è quanto di più lontano ci sia dai valori in cui crede la nostra scuola come la pace, l'inclusività, la tolleranza, il riconoscimento e il rispetto di ogni cultura e religione rimarcano da H-Farm la scuola procederà alla sospensione formale della docente dalle attività lavorative e assumerà tutte le misure necessarie per garantire il benessere della comunità scolastica». Riccardo Donadon, patron di H-Farm, non aggiunge altro.

Il confronto

Ieri la docente ha avuto un confronto con la dirigenza della scuola internazionale, ha ammesso di aver scritto quel post, si è scusata e assieme al preside ha incontrato gli studenti. «Sono estremamente dispiaciuta ripete è stato un errore enorme». Ha sottolineato che la guerra in Israele e Palestina la sta mettendo a dura prova a livello psicologico. Lei si è formata in Libano. Ha studiato matematica a Beirut per quasi 10 anni. Poi si è specializzata nell'Università americana di Dubai. E nell'agosto del 2021 ha iniziato a insegnare nella scuola di H-Farm. Ma è sempre rimasta molto legata alla sua terra d'origine e oggi ha parenti e amici che vivono sotto le bombe. Comunque la si veda, le parole che inneggiano allo sterminio degli ebrei sono inaccettabili. Tanto più in bocca a una professoressa.


«La diversità di esperienze e punti di vista è una forza nell'educazione internazionale. È una delle ragioni per cui apprezziamo la diversità specifica il preside De Wilde frasi che istigano all'odio o che minimizzano le sofferenze di individui o gruppi sono inaccettabili in qualsiasi circostanza. Ciò ha comprensibilmente suscitato indignazione tra noi, lo staff, gli studenti e i membri della comunità che sostengono i valori internazionali di apertura e tolleranza». Tra l'altro l'ultimo post di Hanane Hammoud non ha rappresentato l'unica uscita discutibile contro Israele: «I bambini palestinesi non bastavano ai sionisti aveva scritto su Facebook solo tre giorni fa hanno iniziato a bombardare donne e bambini libanesi». Ieri mattina la professoressa ha chiuso tutti i suoi account social. All'inizio erano visti come un punto di forza: «Il contatto personale con gli studenti è essenziale per il mio approccio. Sottolineo la mia disponibilità alla discussione informale», scriveva. Adesso, almeno per ora, le cose sono cambiate. «Alla luce di quanto accaduto concludono dalla scuola internazionale di H-Farm continueremo a investire su un programma di "restorative justice" (giustizia riparativa, ndr) coinvolgendo tutta la sua comunità e cercando di cogliere da questo momento difficile, un'occasione di riflessione e crescita».

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