Milano, la baracca va a fuoco:
morta senzatetto, ustionato il marito

Il luogo della tragedia (Fotogramma)
Il luogo della tragedia (Fotogramma)
di Salvatore Garzillo
Giovedì 9 Marzo 2017, 09:11 - Ultimo agg. 09:48
2 Minuti di Lettura
Forse è stata una sigaretta lasciata accesa, forse un fornello usato per riscaldarsi. Sono ancora da chiarire le cause dell’incendio che martedì notte ha distrutto una baracca nascosta tra gli orti urbani tra via Dell’Assunta e via Broni, in zona Vigentino, uccidendo una donna ucraina di 50 anni e ustionando il marito, un egiziano di 38 anni. L’uomo è stato salvato da quattro agenti che hanno notato il rogo durante un servizio di controllo di routine nella zona.

Gli agenti hanno trascinato lo straniero fuori dal cortile in fiamme e hanno tentato di intervenire per recuperare anche la donna all’interno ma l’incendio era già troppo violento per consentirgli di entrare. Al loro arrivo, intorno alle 23,40, non c’era già più nulla da fare per l’ucraina. È stata trovata in camera da letto solo quando i vigili del fuoco hanno spento completamente l’incendio. È possibile che stesse dormendo quando è scoppiato il rogo. L’egiziano avrebbe fatto sicuramente la stessa fine della compagna se i poliziotti non fossero intervenuti portandolo via e spegnendo i suoi abiti in fiamme.

Quando lo hanno soccorso era sotto choc, urlava soltanto «mia moglie è morta, mia moglie è morta». La pelle del viso era quasi completamente bruciata. Al momento è ricoverato nel reparto ustionati dell’ospedale Niguarda, ha ustioni sul 30 per cento del corpo, in particolare volto, torace, mani e piedi. I dolori erano troppo forti, è stato necessario sedarlo appena arrivato al pronto soccorso. All’esterno della baracca di lamiera è stata trovata una bombola di gas, ma non ci sarebbe alcun legame con l’incendio. Se fosse stata piena, infatti, sarebbe esplosa a causa della vicinanza con le fiamme. Molti i vicini che hanno osservato la scena ma non sono intervenuti, probabilmente perché paralizzati dalla paura di restare coinvolti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA