A Lampedusa le foto dei migranti tra i rifiuti dicono tutto. Distesi su materassi sporchissimi, all'interno e all'esterno dell'hotspot. «Montagne» di sacchi della spazzatura, traboccanti di resti di generi alimentari, cartacce e bottiglie di plastica. Vestiti gettati alla rinfusa praticamente ovunque e una distesa infinita di bottiglie di plastica lungo i corridoi che portano ai bagni dove è praticamente impossibile entrare a causa dei bisogni fisiologici e dell'odore nauseabondo. Da diversi giorni, l'hotspot di Lampedusa - dove, dopo una notte di stop agli sbarchi, c'erano 1.878 persone, a fronte di poco meno di 350 posti disponibili - è in condizioni igienico-sanitarie drammatiche. «Sono tutti ammassati, ci sono anche donne, quattro sono gravide, bambini, malati e bisognosi di cure che dormono per terra dove pure mangiano, tra i rifiuti - scrive, documentandolo con foto e video, l'ex sindaco Giusi Nicolini - . Queste immagini potrebbero essere della Libia. Ma no, è l'Italia».
Migranti, barcone con 280 persone sbarca a Lampedusa: sette morti
«Non si comprende - le fa eco il deputato del Pd Erasmo Palazzotto - come l'Italia non sia in grado di svuotare il centro con regolare tempestività.
This is how we welcome refugees in Italy, in Lampedusa.
Inhumane. Shame on the Italian government, shame on the European Union.
pic.twitter.com/l2cDOFusZS— TommasoFaccio (@FaccioTommaso) July 8, 2022
Entro oggi (9 luglio), secondo quanto annunciato dal ministero dell'Interno, arriverà a Lampedusa la nave San Marco della Marina militare per trasferire in giornata circa 600 migranti, dando la precedenza alle persone vulnerabili. I trasferimenti continueranno poi nella giornata di domenica con l'impiego di altre unità navali della Guardia di finanza e della Guardia costiera.
Migranti, sbarcati a Lampedusa i 58 della nave Louis Michel: «Salute dei sopravvissuti a rischio»
«Le condizioni meteo avverse non hanno permesso nemmeno l'arrivo dei traghetti di linea. Sono in contatto costante con la Prefettura di Agrigento e con il ministero dell'Interno che hanno manifestato la massima collaborazione. Il ministro Lamorgese ha dato disponibilità ad incontrarmi di persona a fine mese - dice il neo sindaco di Lampedusa Filippo Mannino - . Queste persone non possono attendere un solo giorno in più». La struttura di primissima accoglienza, oggi, è stata lasciata da 26 tunisini che con due diversi voli charter sono stati trasferiti a Pomezia e Roma da dove verranno poi rimpatriati. Ma oggi, tanto a Lampedusa quanto ad Agrigento, è stata ricordata anche la visita sull'isola di papa Francesco. «Sono trascorsi 9 anni e ciò che accadde in quegli anni continua ad accadere: uomini, donne e bambini in fuga. Fratelli e sorelle in umanità continuano a morire nel Mediterraneo e non solo - ha detto, ricordando le parole del pontefice, l'arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano - . Siamo caduti nella globalizzazione dell'indifferenza. Non è emergenza, è movimento di popoli in fuga. Urge un sistema per una accoglienza degna, trasferimenti rapidi e vie legali d'accesso. Adesso!».