Positivo all'alcoltest, fa ricorso e vince: apparecchi starati

Il trevigiano era stato sottoposto a due prove entrambe positive
Il trevigiano era stato sottoposto a due prove entrambe positive
di Fulvio Fioretti
Mercoledì 18 Marzo 2015, 13:28 - Ultimo agg. 13:43
2 Minuti di Lettura
ODERZO - Non voleva rischiare di vedersi sospendere la patente per guida in stato di ebbrezza e il suo avvocato ha impugnato davanti al giudice di pace Renato De Nardi il referto dell'alcoltest, in cui risultava positivo - questione di decimali - oltre lo 0,50 nelle due rilevazioni.

Ed è finita con un verdetto di assoluzione dopo la lettura della perizia tecnica: l'alcoltest non è stato effettuato con l'apparecchiatura preparata correttamente, e quindi il risultato, positivo in decimali, è stato invalidato.



E un 48enne di Oderzo, D.H., dopo 3 anni, si è visto accogliere il ricorso. Con lui anche G.M., trevigiano, trovato positivo sempre per pochi decimi oltre il minimo dalla polizia municipale di Firenze. Due casi che possono fare giurisprudenza e dare il via a una serie di ricorsi di persone alla guida trovate positive all'alcoltest poco oltre al limite.

Il perito d'ufficio, nel caso il dottor Valerio Petterle, specialista in medicina legale e delle assicurazioni, premettendo che per tagliare la testa al toro è bene che chi si mette alla guida non beva proprio, ha riscontrato che le apparecchiature alcoltest 7110 MkIII, pur funzionali e affidabili, in certe condizioni non sono in grado di rilevare nei decimali il grado alcolemico nel sangue, se non con uno scarto di valore assoluto di più o meno 5 per cento. Per dare la giusta misura l'apparecchiatura dovrebbe essere tarata ogni giorno, mentre per legge in quelle usate attualmente la taratura viene fatta una volta all'anno.

E così «Nei casi in esame, oltre ogni ragionevole dubbio, l'etilometro in questione non era correttamente tarato - spiega la consulenza tecnica d'ufficio - Pertanto, ognuna delle due prove presenta un valore di più o meno 5%».