Sofia Castelli uccisa a 20 anni dall'ex, il killer Zakaria Atqaoui in aula: «Voglio chiedere scusa». L'avvocato: «E' pentito»

Sofia Castelli uccisa a 20 anni dall'ex, il killer Zakaria Atqaoui in aula: «Voglio chiedere scusa». L'avvocato: «E' pentito»
Venerdì 19 Gennaio 2024, 13:13 - Ultimo agg. 21 Gennaio, 08:03
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Si è aperto questa mattina, 19 gennaio, in Corte d'Assise a Monza il processo a carico di Zakaria Atqaoui, 23enne italo-marocchino che ha confessato di aver ucciso la ex fidanzata Sofia Castelli, aggredita a coltellate il 29 luglio scorso, a Cologno Monzese (Milano).

Chiesta la perizia psichiatrica

In apertura di udienza l'avvocato difensore di Atqaoui, Vainer Burani, ha chiesto la perizia psichiatrica per il suo assistito, presente in aula.

La Corte ha accolto le richieste di costituzione di parte civile da parte dei familiari di Sofia e di Aurora Fiameni, l'amica della vittima, che dormiva nella stanza attigua al momento del delitto. Accolta anche la richiesta di costituzione dell'associazione 'Casa delle donne maltrattate di Milano'.

L'omicidio

Atqaoui, quella notte, mentre Sofia era in discoteca con l'amica dopo aver deciso di troncare definitivamente la relazione con il 23enne per la sua ossessiva mania di controllo, si era nascosto nell'armadio del suo appartamento, spiandola sui social in attesa del suo ritorno a casa. Quando la ragazza è rientrata, l'ha colpita e uccisa mentre dormiva con un coltello preso dalla cucina. Ora deve rispondere di omicidio aggravato. La prossima udienza è in programma l'1 marzo.

«Vuole chiedere scusa»

«Vuole chiedere scusa per quanto successo. È un ragazzo in una condizione psicologica difficilmente spiegabile». Lo ha detto a margine della prima udienza l'avvocato Vainer Burani, legale di Zakaria Atqaoui, il 23enne reo confesso a processo in Corte d'Assise a Monza per l'omicidio della ex fidanzata Sofia Castelli, di 20 anni, uccisa a coltellate il 29 luglio scorso in provincia di Milano.

È possibile che nella prossima udienza l'imputato renda dichiarazioni spontanee: «Nelle quattro o cinque volte che l'ho visto è scoppiato a piangere solo una volta, però era pentito - ha spiegato Burani - si è reso conto molto tempo dopo di quello che è successo e di quello che ha fatto».

Secondo il legale, il delitto è un «fatto abnorme che presuppone di valutare qual era lo stato d'animo di Atqaoui e la capacità di intendere e di determinarsi, non fosse altro per la contestazione che gli fanno sulla premeditazione». Per Burani «anche su questo c'è necessità di capire e solo la perizia ci può aiutare a capire». La perizia psichiatrica quindi, secondo il legale, è necessaria per «capire lo stato d'animo di Atqoui in tutta questa vicenda, più che un esame dei testimoni che potrebbero dire solo quello che hanno visto». 

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