Sopravvive alla tragedia Concordia, dopo 11 anni va in vacanza: le figlie restano intossicate per cause sconosciute: «Chiesto il risarcimento»

Angela Familari, 43, anni è una delle sopravvissute al naufragio della Costa Concordia del 13 gennaio 2012

Sopravvive alla tragedia Concordia, dopo 11 anni va in vacanza: le figlie restano intossicate per cause sconosciute: «Chiesto il risarcimento»
Sopravvive alla tragedia Concordia, dopo 11 anni va in vacanza: le figlie restano intossicate per cause sconosciute: «Chiesto il risarcimento»
Martedì 5 Settembre 2023, 10:00 - Ultimo agg. 6 Settembre, 17:09
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Angela Familari, 43, anni è una delle sopravvissute al naufragio della Costa Concordia del 13 gennaio 2012. Dopo 11 anni, la donna aveva deciso di concedersi una vancanza. La 43enne aveva risparmiato tanto per poter pagare un pacchetto vacanze a lei, le sue due figlie, un'amica e il figlio: 7mila euro per una settimana a Marsa Alam, in Egitto. Ma qualcosa è andato storto. 

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Cosa è successo

Durante la prima escursione nel deserto, con cena beduina, i bambini hanno mangiato qualcosa che ha fatto loro male. «Non so se l'omelette oppure l'anguria o forse era l'acqua, non in bottiglietta, ma loro ci avevano detto che era buonissima lo stesso. Fatto sta che il primo a stare male, il mattino dopo, è stato il figlio della mia amica: febbre altissima e problemi intestinali. Dopo un paio d'ore è toccato alla mia figlia più piccola. E il giorno dopo, a ruota, alla mia maggiore», racconta Angela.

Il risultato? Vacanza rovinata e flebo per i tre bambini che sono rimasti tutto il giorno in una stanza del villaggio Brayka Bay. Al rientro in Italia Angela Familari si è rivolta all'associazione dei consumatori Giustitalia, per avere un risarcimento morale, oltre che materiale, delle ferie che avevano per lei un valore simbolico tanto alto. Il presidente Luigi De Rossi, secondo quanto riporta il Corriere, spiega: «Noi stiamo chiedendo il risarcimento sia al tour operator, Futura Vacanze, che all'agenzia viaggi, Duna 45 di Roma, perché questo è un caso di vacanza rovinata che la giurisprudenza riconosce». 

 

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