Strage di Palermo, i figli torturati con catene e attrezzi da camino. Giovanni Barreca: «Ho fatto il bene della mia famiglia»

Il legale dell'uomo accusato di aver ucciso la moglie Antonella Salamone e i figli di 16 e 5 anni Kevin ed Emanuel: «Il mio cliente è sotto choc»

Strage di Palermo, i figli torturati con catene e attrezzi da camino. Barreca: «Ho fatto il bene della mia famiglia»
Strage di Palermo, i figli torturati con catene e attrezzi da camino. Barreca: «Ho fatto il bene della mia famiglia»
Mercoledì 14 Febbraio 2024, 12:27 - Ultimo agg. 15 Febbraio, 09:01
4 Minuti di Lettura

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Giovanni Barreca, l'uomo accusato di aver ucciso la moglie Antonella Salamone e i figli di 16 e 5 anni Kevin ed Emanuel nel corso di un esorcismo, e i suoi due complici Sabrina Fina e Massimo Carandente. I tre, fermati domenica per omicidio e soppressione di cadavere, sono comparsi davanti al giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese, che dovrà convalidare i provvedimenti restrittivi, per l'interrogatorio di garanzia. Il magistrato al termine dell'udienza si è riservato la decisione.

Giovanni Barreca: «Ho fatto gli interessi della mia famiglia»

«Il mio cliente, che oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia, è sotto choc.

Non si rende conto di quel che è accaduto. Mi ha ripetuto che vuole bene alla sua famiglia». Lo ha detto, al termine dell'udienza di convalida dei fermi, l'avvocato Giancarlo Barracato, il legale di Giovanni Barreca il muratore di Altavilla Milicia accusato di aver ucciso, durante un esorcismo, insieme a due complici, la moglie e i due figli. «Nell'abitazione in cui sono avvenuti i fatti - ha aggiunto - continuano gli accertamenti. Avremo modo nei prossimi giorni di capire meglio». «Barreca - ha spiegato - sembra non capire quel che è successo. È una persona profondamente provata. Mi ha raccontato cose della sua famiglia e sostiene di aver fatto gli interessi dei suoi cari».«Non si può parlare di pentimento - ha concluso - proprio perchè non capisce cosa è accaduto. Sorvola sui fatti».

La coppia di presunti complici

«I nostri clienti sono in isolamento. Carandente ha riferito di essere stato minacciato e intimidito in carcere. Entrambi si dicono innocenti». Lo riferiscono Sergio e Vincenzo Sparti, gli avvocati di Massimo Carandente e Sabrina Fina, la coppia indagata per aver aiutato Giovanni Barreca ad uccidere la moglie e i figli durante un esorcismo. I due, come l'altro indagato, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip che ne dovrà convalidare i fermi. «Sono molto religiosi, la fede è totalizzante per loro - spiegano gli avvocati - e sono molto provati». La coppa ammette di aver conosciuto Barreca ma sostiene che si tratti di una conoscenza molto recente. «C'è un fervore religioso totalizzante in loro - aggiungono - ma bisogna capire alcune cose, al momento non siamo entrati nel dettaglio dei fatti». Per tutti e tre gli indagati, oltre alla convalida dei fatti, il pm ha chiesto la custodia cautelare in carcere.

Le torture

È stato Barreca, sabato notte, a chiamare i carabinieri. «Ho ucciso la mia famiglia, venite a prendermi», ha detto al telefono ai militari. L'indagato, un fanatico religioso con l'ossessione del demonio, ha risparmiato la terza figlia, una 17enne, unica sopravvissuta al massacro. Sabato verranno eseguite le autopsie sui corpi dei fratelli Emanuel, 5 anni, e Kevin, di 16, e sui resti della madre, Antonella Salamone. I due ragazzini, trovati senza vita sui loro letti, sarebbero stati soffocati con una sciarpa e incaprettati con delle catene, probabilmente venerdì. Nella casa sono stati sequestrati attrezzi da camino coi quali sarebbero stati picchiati. Kevin ed Emanuel avevano anche degli strofinacci in bocca. Non sono ancora chiare invece la data e la causa della morte di Antonella Salamone, le cui spoglie carbonizzate sono state scoperte domenica sotto pochi centimetri di terra vicino alla villetta della coppia.

Le testimonianze

I genitori della vittima dicono di averle parlato fino ai primi di febbraio. Il 2 dice la madre, il 4 sostiene il padre. Un testimone che gestisce un servizio di poste private sostiene però di aver parlato con la donna l'8 febbraio davanti alla sua agenzia e che la vittima fosse assolutamente serena. L'assassinio della Salamone sarebbe avvenuto, secondo gli inquirenti, prima di quello dei figli. È stato nominato il curatore della ragazzina scampata alla strage. Affidata a una comunità protetta, sarà risentita nei prossimi giorni. Interrogata subito dopo la scoperta dei cadaveri - la 17enne era in casa in stato di choc - ha parlato di un esorcismo fatto dal padre e dalla coppia per scacciare i demoni dall'abitazione. «Li conoscevamo ma erano molto riservati. C'era un rapporto cordiale, sapevamo che erano evangelisti ma non abbiamo mai saputo se c'erano momenti di preghiera in casa», dice una vicina di casa della coppia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA