Stupro di Rimini, racconto choc della ragazza: «Colpi ovunque: mi dicevano I kill you»

Stupro di Rimini, racconto choc della ragazza: «Colpi ovunque: mi dicevano I kill you»
Martedì 5 Settembre 2017, 22:06 - Ultimo agg. 6 Settembre, 16:39
2 Minuti di Lettura

L'incubo è cominciato con uno stentato «where are you from?» pronunciato da un ragazzo che «si è materializzato in maniera fulminea» davanti alla giovane polacca e al suo amico, seduti su un telo sulla spiaggia, ed è andato avanti per un tempo che alle vittime è apparso lunghissimo, durante il quale gli aggressori hanno picchiato il ragazzo e violentato lei con «brutalità e inutile cattiveria», come scrive il gip del tribunale dei minorenni di Bologna nell'ordinanza con cui ha disposto il carcere per i due fratelli marocchini di 15 e 17 anni e per il nigeriano di 16.

«Where are you from?». A questa domanda, ricostruisce la giovane polacca agli inquirenti, il suo amico risponde «from Poland». A quel punto - si legge nella deposizione - «l'uomo, sempre in inglese ci ordinava testualmente 'dateci il portafogli e i telefonì» e poi «repentinamente venivamo aggrediti dall' uomo che avevamo di fronte che subito colpiva» il ragazzo «al volto facendolo cadere a terra mentre dall'oscurità si materializzavano davanti a me prima due persone poi un terzo che mi immobilizzavano, buttandomi a terra, poggiandomi di schiena sulla sabbia e colpendomi con più colpi al volto, alla testa e sul corpo».

La ragazza - che riesce a vedere il suo amico lì vicino, «immobilizzato pure lui sulla sabbia con una persona sopra» - prosegue dunque il suo racconto, che è un racconto di violenze inaudite commesse a turno da tre aggressori che, dice, «mi tenevano per la gola quasi da strozzarmi, facendomi rimanere senza respiro». Una violenza «interminabile, durata più di venti minuti», durante la quale «mi dicevano in inglese ' I kill you e sentivo che il mio amico veniva picchiato brutalmente». «Stremata», «senza poter in nessun modo reagire neppure urlando», «senza forze ed impaurita, ma cosciente», la ragazza è stata quindi trascinata in acqua e poi di nuovo sulla spiaggia, immobilizzata ed ancora violentata

© RIPRODUZIONE RISERVATA