Tortura, Amnesty-Doxa: "Per un italiano su 2 nel nostro Paese non esiste"

Tortura, Amnesty: "Per un italiano su 2 nel nostro Paese esiste"
Tortura, Amnesty: "Per un italiano su 2 nel nostro Paese esiste"
Giovedì 6 Aprile 2017, 17:09 - Ultimo agg. 19:11
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La statistica. Anche se è solo il 33% degli italiani a ritenere che in Italia avvengano casi di tortura, a fronte di un 50% secondo cui questa non avviene nel nostro Paese (e il restante 17% non sa), la mancanza di rispetto per i più elementari diritti umani viene vissuta dai nostri connazionali come una materia importante su cui intervenire. A tal punto che ben sei italiani su dieci sono favorevoli all'introduzione nel nostro ordinamento di uno specifico reato di tortura.

È il quadro che emerge da un'indagine realizzata da Doxa per Amnesty International su un campione rappresentativo della popolazione italiana over 30. I casi di violazione grave dei diritti umani più presenti nella mente degli italiani? I fatti di Bolzaneto al G8 di Genova, le torture inflitte a Stefano Cucchi e l'assassinio di Giulio Regeni. Per otto italiani su 10, Amnesty dovrebbe continuare a presidiare i casi di violazioni internazionali, senza dimenticare i fatti di casa nostra. Per continuare a farlo, l'Organizzazione lancia oggi la campagna di raccolta fondi con il 5x1000.

«Sebbene un italiano su due ritenga che la tortura nel nostro paese non esista, la sensibilità verso la difesa e le violazioni dei diritti umani che hanno ottenuto maggiore spazio sui mezzi d'informazione destano interesse e partecipazione - dichiara Riccardo Noury, portavoce Amnesty International Italia - da questa indagine emerge con chiarezza che dobbiamo continuare a lavorare con tutte le nostre forze per portare all'attenzione delle istituzioni, dell'opinione pubblica e dei media il tema della tortura, far crescere la consapevolezza su quello che avviene nel nostro paese e fuori dai nostri confini, dare voce a chi non ce l'ha». 
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