Uccide la vicina, il killer doveva trovarsi in struttura per disturbi mentali: «Mi prestava soldi, l'ho accoltellata per rubarle il bancomat»

Nella struttura, però, non è mai andato per «mancanza di disponibilità scrive il gip.

Uccide la vicina, il killer doveva trovarsi in struttura per disturbi mentali: «Mi prestava soldi, l'ho accoltellata per rubarle il bancomat»
Uccide la vicina, il killer doveva trovarsi in struttura per disturbi mentali: «Mi prestava soldi, l'ho accoltellata per rubarle il bancomat»
Lunedì 23 Ottobre 2023, 15:38 - Ultimo agg. 23:10
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Domenico Livrieri, accusato dell'omicidio Marta Di Nardo, 60 anni, ha ucciso la vicina di casa «perché gli servivano dei soldi, tanto è vero che con una delle sue carte aveva prelevato dal bancomat dopo la morte della donna circa 170 euro, non prima di avere rinvenuto i codici di accesso presso l'abitazione della vittima». È uno dei passaggi dell'ordinanza di convalida del fermo con cui il gip di Milano Alessandra Di Fazio ha confermato il carcere per il 46enne con problemi psichiatrici.

Il killer, i precedenti e la Rems (dove non è mai andato)

L'uomo avrebbe dovuto trovarsi in una Rems, una struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi.

Nella struttura, però, non ci è mai andato per «mancanza di disponibilità - scrive il gip - nonostante i ripetuti solleciti del pm alle autorità di competenza». Livrieri, infatti, oltre a reati contro il patrimonio, ha due precedenti specifici per violenza sessuale e sequestro di persona: per quest'ultimo era stato condannato in abbreviato a 2 anni e otto mesi di reclusione. Il 5 luglio del 2021, per il reato di violenza sessuale e lesioni, era stata disposta nei suoi confronti la misura della custodia cautelare in carcere, poi sostituita a settembre dello stesso anno con la misura della libertà vigilata, a sua volta sostituita a marzo del 2022 con quella della Rems, mai eseguita.

Marta Di Nardo gli prestava dei soldi

«Preciso adesso che per prenderle il bancomat e per poter prelevare tutti i mesi, l'ho uccisa colpendola al collo con un coltello», ha messo a verbale ancora il 46enne. Ha raccontato pure, davanti al gip, che spesso lei gli «preparava da mangiare o gli prestava del denaro». Il 4 ottobre scorso, ha spiegato Livrieri, lui «l'aveva chiamata sul cellulare perché doveva restituirle venti euro» e lei l'aveva raggiunto a casa e là, «mentre erano seduti sul bordo del letto a conversare», appena lei si era girata, le aveva sferrato «un colpo con un coltello, nascosto precedentemente sotto la coperta, all'altezza del collo». Dopo averla colpita, sempre stando alla sua versione, ha lasciato «la donna lì sul posto, per poi nasconderla sotto al letto per circa una settimana, preoccupandosi prima di ripulire tutto». Poi, ha mutilato il corpo e lo ha nascosto in una botola nell'appartamento. Livrieri è accusato di omicidio volontario, vilipendio e occultamento di cadavere, nell'inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo e del pm Leonardo Lesti. All'uomo, tra l'altro, potrebbe essere contestata più avanti nel procedimento anche l'aggravante della finalità di rapina (la pena massima così sarebbe l'ergastolo). La difesa, ma anche lo stesso pm, potrebbero presentare a breve la richiesta al gip di una perizia psichiatrica.

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