Il cagnolino con il quale trascorreva molto del suo tempo libero gli è stato vicino fino all’ultimo ed anche oltre. L’ha quasi vegliato, per l’intera notte e la mattinata successiva. In silenzio senza nemmeno un guaito, quasi non volesse disturbarlo. Quasi avesse capito. Ma intorno dell’ora di pranzo, quando ha visto che il padrone non l’avrebbe portato fuori, né le avrebbe preparato la ciotola delle crocchette, la bestiola ha cominciato ad abbaiare sempre più forte.
In maniera sempre più insistente. Un lamento molto simile ad un’invocazione d’aiuto. A quel punto i vicini hanno capito che poteva essere successo qualcosa in quell’appartamento al primo piano della “stecca” edilizia di recente costruzione in via Gabriotti, a due passi da piazza Matteotti, il salotto buono di Umbertide. Allora hanno deciso di avvertire i familiari di quel 42enne riservato e cortese, che aveva deciso di abitare da solo in un quartiere diverso da quello dei genitori.
Buonabitacolo, pensionato muore a passeggio con i cani e gli animali lo vegliano fino alla fine
La richiesta di soccorso al 118 si è rivelata l’estremo, disperato tentativo di invertire un destino già scritto a lettere incancellabili. I carabinieri della Stazione, intervenuti come da protocollo insieme al Nucleo Operativo, avrebbero escluso al di là di ogni ragionevole dubbio qualunque elemento non riconducibile ad un decesso improvviso per cause naturali. Com’è previsto in circostanze analoghe, la salma del 42enne è stata poi trasferita all’obitorio del Santa Maria della Misericordia, dove in queste ore il medico legale dovrebbe procedere alla ricognizione cadaverica esterna. Al termine, il magistrato di turno firmerà il nulla osta per la celebrazione dei funerali. Non risultano aperti fascicoli d’indagine. Sincero dolore, sconcerto, profonda partecipazione al lutto di una famiglia molto stimata, a Umbertide.
Consulente e formatore in materia di igiene degli alimenti in Confcommercio Umbria e Seac, lascia i genitori, una sorella ed una nipotina alla quale era attaccatissimo. Appassionato di calcio, tifosissimo del Perugia, la sua vita, molto tranquilla, non conosceva eccessi. Attoniti e sgomenti, senza parole le persone che lo hanno frequentato ed i tanti amici. «Spesso ci incrociavamo a camminare in campagna poco fuori Umbertide: era sempre insieme al suo cagnolino e non nascondeva il grande affetto che provava nei suoi confronti», racconta uno di loro. «Era di una grande educazione, quando ci incontravamo restavamo qualche minuto a parlare: era un vero piacere scambiare qualche parola con lui», ricorda una vicina.