Birmania, Biden «preoccupato» dopo il golpe e l'arresto di Aung San Suu Kyi: «Gli Usa reagiranno»

Birmania, Biden «preoccupato» dopo il golpe e l'arresto di Aung San Suu Kyi: «Gli Usa reagiranno»
di Luca Marfé
Lunedì 1 Febbraio 2021, 10:27 - Ultimo agg. 17:30
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Gli Stati Uniti non ci stanno.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha condannato l’iniziativa dei militari in Myanmar che, con un golpe, hanno preso il potere e hanno arrestato tra gli altri Aung San Suu Kyi, la nota esponente del partito di governo, insignita del premio Nobel per la Pace nel 1991.

Il nuovo vertice della diplomazia dell’era Biden ha espresso «grave preoccupazione» e ha invitato le giubbe della capitale Naypyidaw e quelle della principale città Yangon a fare subito marcia indietro e a ripristinare immediatamente princìpi e meccanismi della democrazia.

L’agitazione di Washington è rimarcata anche dalla portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, che ha definito «allarmanti» certi report in arrivo dall’ex Birmania e «teso» l’umore del presidente Biden, ragguagliato nella notte dal suo staff per la sicurezza nazionale.

Protagonista dunque della sua prima crisi internazionale, il Commander in Chief parla ancora per bocca della Psaki e lo fa con poche battute stringate, chiarissime:

«Massimo supporto per le Istituzioni democratiche, coordinamento con i nostri partner regionali e rilascio immediato, nella stessa giornata di oggi, dei prigionieri politici».

In caso contrario, in un clima feroce da “passo e chiudo”:
«prenderemo l’iniziativa, reagiremo».

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