Corea del Nord: riappare il diplomatico mandato ai lavori forzati

Foto: KCNA modificata da NK News
Foto: KCNA modificata da NK News
di Erminia Voccia
Lunedì 3 Giugno 2019, 22:53 - Ultimo agg. 4 Giugno, 10:31
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Non si può essere mai sicuri delle notizie che arrivano dalla Corea del Nord. Kim Yong Chol, il diplomatico che secondo il giornale sudcoreano Chosun Ilbo era stato spedito da Kim Jong un in un campo di lavoro, è stato fotografato domenica sera a un concerto insieme al dittatore nordcoreano. Kim Yong Chol è apparso in una fotografia insieme a Kim e ad altri funzionari di alto rango. KCNA, l'agenzia di Stato di Pyongyang, ha diffuso la foto dopo che la settimana scorsa Chosun Ilbo aveva riferito di alcune epurazioni tra funzionari di alto profilo tra volute da Kim Jong un.

Kim Yong Chol, controparte del Segretario di Stato americano Mike Pompeo, appare nella foto con le mani sul volto e ad alcuni posti di distanza da Kim Jong un e la moglie. La notizia delle purghe di Kim era stata trattata con molta cautela dai media internazionali, abituati alle smentite su questo tipo di storie. Chosun Ilbo è considerato, tuttavia, il più importante quotidiano del Sud. La notizia di Kim Yong Chol mandato ai lavori forzati dal leader del Nord era stata riferita da un'unica fonte e non aveva trovato altre conferme, ma non era neanche stata data per falsa. Spesso il giornale ha riportato notizie vere su epurazioni e condanne a morte in Corea del Nord, altre volte invece si sono rivelate inaccurate. Kim Yong Chol, uno degli uomini più vicini a Kim Jong un, potrebbe però essere stato uno di quelli che si è salvato. La sua presenza al concerto non esclude infatti che possa essere stato inviato in un campo di lavoro e poi riabilitato. Una possibile punizione per il nulla di fatto del vertice di febbraio ad Hanoi, finito senza un accordo tra Kim Jong un e il presidente Usa Donald Trump. Altre volte in passato i servizi di intelligence sudcoreani avevano riferito di ufficiali giustiziati, salvo poi essere smentiti dall'apparizione successiva delle stesse persone in ruoli diversi da prima. La posizione di Kim Yong Chol, fa notare però il sito NK News, specializzato in notizie dalla Corea del Nord, non sarebbe cambiata perché l'uomo avrebbe conservato la carica di vice presidente della Commissione Centrale Partito dei Lavoratori di Corea. Dunque, risulterebbe difficile credere a una sua eventuale punizione. Chi manca nella fotografia è ancora Kim Hyok Chol, altro importante diplomatico nordcoreano a capo dei negoziati sul nucleare con gli Stati Uniti, che in base alla ricostruzione della settimana scorsa del quotidiano conservatore del Sud sarebbe stato giustiziato da Kim Jong un lo scorso marzo all’aeroporto Mirim di Pyongyang.

Ad ogni modo, il leader nordcoreano Kim Jong un fonderebbe il suo potere sul terrore, epurazioni e condanne a morte non sarebbero affatto una novità. Kim avrebbe giustiziato più di 70 membri dell’élite nazionale da quando è al potere dal 2011. Il rapporto di North Korea Strategy Center, visionato pochi mesi fa Nikkei, aveva riferito di almeno 76 persone tra diplomatici, membri di gabinetto, ufficiali del Partito dei Lavoratori di Corea e anche musicisti eliminati per volere del dittatore. Tre di questi si sarebbero suicidati prima di essere giustiziati. Il rapporto si basa sulle testimonianze di almeno 20 disertori di alto rango.
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