Coronavirus e Usa 2020, Trump al contrattacco: «Obamagate!»

Coronavirus e Usa 2020, Trump al contrattacco: «Obamagate!»
di Luca Marfé
Lunedì 11 Maggio 2020, 16:12 - Ultimo agg. 18:13
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«Spero che vi siate divertiti a indagare su di me. Ora è il turno mio».

Donald Trump sceglie come sempre la via dei social per lanciare la sua controffensiva mediatico-politica: «Obamagate!».


Sembra il lancio di un film e in parte un po’ lo è. L’ennesimo di questi quattro folli anni di America.
Al centro della scena e del mirino, come da titolo, quel Barack Obama che proprio nelle ultime ore aveva “osato” criticare l’operato del presidente sul fronte emergenza coronavirus, bollando la sua gestione come un «assoluto e caotico disastro».

Trump non ci ha messo molto a fiutare il pericolo di quella che è un’autentica discesa in campo della Leggenda dello “Yes, we Can!” al fianco del suo ex vice e oggi candidato democratico Joe Biden.
E, nel tentativo di difendersi, ha fatto la cosa che sa fare meglio: attaccare.

Ma che cosa succede?

Succede che la settimana scorsa il Dipartimento di Giustizia ha lasciato definitivamente cadere il caso e le accuse attorno a Michael Flynn, ex consigliere di Trump per la sicurezza nazionale e imputato chiave nella storia infinita del Russiagate.

Il tycoon, dunque, ha avuto modo di insistere sulla teoria di un complotto lungo, articolato e orchestrato ad arte per cacciarlo dalla Casa Bianca.
Un gioco sporco che, sempre a detta di The Donald e di alcuni giornalisti di fede repubblicana, avrebbe coinvolto l’allora direttore dell’FBI James Comey, l’allora direttore dell’Intelligence James Clapper e l’allora direttore della CIA John Brennan.
Questo nel corso di una riunione del 5 gennaio 2017 che avrebbe avuto luogo presso lo Studio Ovale e che sarebbe stata presieduta da, apriti cielo, Barack Obama in persona.

In altre parole: il possibile anello di congiunzione tra un’inchiesta che si è rivelata effettivamente una «caccia alla streghe», per usare un’espressione tanto cara a Trump, e il suo nuovo (vecchio) nemico giurato.

Ancora non nei guai, ma di certo in imbarazzo. 
 

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