Covid, in Giappone ospedali in tilt: «Entrano solo i casi gravi»

Covid, in Giappone ospedali in tilt: «Entrano solo i casi gravi»
di Erminia Voccia
Martedì 10 Agosto 2021, 07:44 - Ultimo agg. 11 Agosto, 10:10
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La scorsa settimana il Giappone ha raggiunto due record. Il primo riguarda il bottino di medaglie ottenuto dagli atleti nipponici, la squadra olimpica giapponese ha conquistato 58 medaglie in totale, di cui 27 d'oro, un numero mai visto nella storia dell'arcipelago. L'altro record, meno felice, è legato ancora alla pandemia da nuovo coronavirus e alla diffusione della variante Delta, con Tokyo che giovedì 5 agosto ha sforato i 5mila contagi in città, il numero più alto dall'inizio dell'emergenza sanitaria.

I Giochi olimpici erano cominciati il 23 luglio in un clima di forte preoccupazione e ansia. Ma quei timori iniziali sembrano aver lasciato il posto all'orgoglio per le vittorie nazionali.

Se la tendenza attuale verrà confermata anche nelle prossime due settimane, la competizione non avrà generato quel disastro di infezioni che molti, tra cittadini ed esperti, temevano si sarebbe verificato. La bolla olimpica sembra, al momento, aver funzionato grazie anche alla scelta di escludere gli spettatori dalle competizioni. A parte qualche episodio, come quello che ha visto protagonista l'intera squadra greca di nuoto artistico risultata positiva al test, l'Olimpiade si è svolta senza grossi problemi. Delle oltre 50mila persone partite da quasi 200 nazioni e approdate in Giappone, soltanto 430 sono risultate positive.

Tra queste, 430 casi, registrati dall'inizio di luglio e legati in qualche modo ai Giochi, solo 32 infezioni hanno interessato persone alloggiate al villaggio olimpico, segno che il sistema di isolamento messo in piedi per Tokyo 2020 si è rivelato abbastanza efficace.

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All'indomani dei Giochi, il Giappone conta più di 624mila test effettuati e un tasso di positività allo 0,02% secondo i dati diffusi dagli organizzatori. Ma è come se l'Olimpiade abbia permesso una certa compiacenza o noncuranza verso la malattia. Come a dire: se i Giochi si tengono regolarmente, ci sono meno motivi per stare attenti. Un senso generale di rilassatezza che non giova alla situazione sanitaria del Paese. Lunedì 9 le nuove infezioni erano più di 12mila, il 43,8% in più rispetto a una settimana prima come scrive l'agenzia Kyodo. Il 2 agosto lo stato di emergenza valido per Tokyo e Okinawa è stato esteso ad altre 4 prefetture. Lo stato di semi-emergenza lunedì 9 agosto è stato esteso invece ad altre 8 prefetture e resterà almeno fino alla fine di agosto. Al di là dei Giochi, la variante Delta ha messo in difficoltà gli ospedali in un Paese dove il tasso di vaccinazione è ancora basso. La settimana scorsa il governo giapponese ha stabilito che solo i pazienti più gravi sarebbero stati ricoverati. Tutto questo ha influito sul tasso di approvazione del premier Suga, sceso al 28% secondo una ricerca condotta dal quotidiano Asahi tra il 7 e l'8 agosto. Un altro record negativo per la politica nipponica.

Oltre i confini dell'arcipelago giapponese, anche il resto dell'Asia sta affrontando le conseguenze dell'ondata di Covid causata dalla diffusione della variante Delta. Tali effetti, in particolare nel Sudest asiatico, sono più devastanti perché la popolazione non è ancora stata vaccinata. I numeri in Asia sudorientale crescono molto più che altrove, tra nuovi contagi e decessi. È ormai una certezza che quelle nazioni che un anno fa avevano dimostrato di saper contenere il nuovo coronavirus (per esempio, Vietnam e Thailandia), attraverso risposte efficaci e chiusure tempestive, ora faticano moltissimo a tenere la situazione sotto controllo. In questi Paesi sono stati imposti nuovi lockdown e sono stati limitati gli spostamenti e le attività di chi già aveva sofferto gli effetti della malattia Covid sul lavoro e sull'economia.

Il Myanmar versa in condizioni disperate. Lo scorso primo febbraio l'esercito birmano ha preso il potere con un colpo di Stato, incidendo enormemente sulla capacità di contenere la diffusione del virus. Oggi non è possibile avere un'idea chiara di quale sia la portata della crisi sanitaria in Myanmar, con test al minimo, campagna di vaccinazione nazionale quasi del tutto ferma e mancanza di dati verificati. L'ossigeno non basta e i tanti medici, spesso a capo del movimento che si oppone ai militari, sono stati arrestati dalla giunta al potere, costretti a fuggire o a nascondersi. La settimana scorsa hanno fatto il giro del mondo le immagini aeree delle fosse comuni e dei cimiteri improvvisati nella periferia di Jakarta, dove vengono sepolte le vittime della malattia Covid. Il 4 agosto in Indonesia sono stati registrati 35.867 nuovi casi di coronavirus e 1.747 decessi in 24 ore, così il Paese asiatico ha superato la soglia delle 100mila vittime dall'inizio della pandemia, ma tanti casi restano al di fuori dei conteggi ufficiali.

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