La Russia ha lanciato un massiccio attacco con droni su Kiev e altre regioni dell'Ucraina durato più di due ore, e le autorità temono che possa protrarsi fino alle prime ore del mattino, secondo quanto riporta Ukrainska Pravda.
L'Aeronautica Militare ucraina ha segnalato numerosi gruppi di droni d'attacco russi che sono entrati nello spazio aereo ucraino in diverse ondate, prendendo di mira la capitale e altre regioni del Paese. Nel centro di Kiev, si sono uditi colpi di mitragliatrice da parte delle pattuglie di difesa aerea mobile e si sono verificate esplosioni mentre i droni venivano intercettati.
Quali danni a Kiev? Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha affermato che i droni russi hanno attaccato la capitale da diverse direzioni e ha esortato i residenti a rifugiarsi nei bunker, nelle cantine e nelle stazioni della metropolitana vicine.
Massive Russian drone attack on Kyiv tonight.
A drone hit in a residential area.
Turn the sound on, if you can.
This is Ukrainian reality, the sound millions of people hear on a regular basis. pic.twitter.com/WQvwjt6tSh— Anton Gerashchenko (@Gerashchenko_en) July 30, 2025
Cosa sta succedendo e cosa c'entra l'ultimatum di Trump? Nonostante la violenza dell’attacco, al momento non si registrano vittime. L'incursione arriva in un momento di forte tensione internazionale. Solo l'altro giorno, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva annunciato un possibile inasprimento delle misure economiche contro Mosca. In un messaggio diffuso dalla Casa Bianca il 29 luglio, Trump ha dichiarato che, entro 10 giorni, verranno introdotti nuovi dazi e sanzioni, a meno che il Cremlino non ponga fine all'invasione dell’Ucraina.
Cosa ha detto Trump. «La Russia ha ancora 10 giorni. Poi imporremo dazi e altre misure», ha affermato Trump, lasciando intendere che la Russia non sembra intenzionata a interrompere le ostilità. Le nuove sanzioni potrebbero colpire anche Paesi terzi, come Cina e India, accusati di continuare a importare energia e materie prime dalla Russia. Inizialmente, Trump aveva fissato un termine di 50 giorni per negoziare un accordo di pace, annunciando il 14 luglio dazi fino al 100% sui prodotti russi. Tuttavia, l'altro giorno luglio ha fatto marcia indietro, affermando che non è più disposto ad aspettare. «Non c'è motivo di attendere oltre», ha dichiarato.