G20 a Roma, un mondo in fiamme: Biden incontra Papa Francesco, Mattarella e Draghi

G20 a Roma, un mondo in fiamme: Biden incontra Papa Francesco, Mattarella e Draghi
di Luca Marfé
Venerdì 29 Ottobre 2021, 11:03 - Ultimo agg. 12:58
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Joe Biden è qui.

Il presidente degli Stati Uniti d’America arriva a Roma per il G20, accompagnato dalla First Lady Jill, ma soprattutto da una promessa enorme: mostrare al mondo intero che «le democrazie occidentali possono ancora vincere le sfide di questo ventunesimo secolo».

Parole sue, che si scontrano, però, con la realtà dei fatti. Almeno di quelli interni, con il suo colossale piano economico paralizzato in quel di Washington. Biden, infatti, lascia la capitale a stelle e strisce senza che vi sia ancora accordo sulle migliaia di miliardi da spendere tra infrastrutture, servizi sociali e rivoluzione energetica.

A mani dunque vuote, e “forte” (debole) di una percentuale di gradimento non esattamente entusiasmante, prova a rilanciare la sua corsa in direzione dell’agenda globale e di una fitta rete di incontri.

Il primo, quello simbolicamente di gran lunga più importante, con Papa Francesco.

Protocollo a parte, tra i due c’è una connessione personale forte. Religioso convinto, Biden è soltanto il secondo presidente americano di fede cattolica romana a visitare il Vaticano (unico precedente John Fitzgerald Kennedy ben 58 anni fa, ndr). E in particolare le ultime due volte che lui e Bergoglio si sono visti, nel 2015 prima e nel 2016 poi, l’ex vice di Obama era appena reduce dalla drammatica scomparsa di suo figlio Beau, morto a 46 anni di cancro.

Vicinanza e ispirazione, insomma. Ma anche vasta convergenza post Trump su tanti temi all’ordine del giorno: pandemia di Covid-19, Clima, migrazioni, diseguaglianze economiche e povertà.

A seguire, spazio ai grandi della politica mondiale.
Con Mattarella e Draghi a fare gli onori di casa, ma pure con dei bilaterali di interesse massimo.
Con Emmanuel Macron, ad esempio, con cui c’è da ricucire lo strappo diplomatico legato alla fornitura dei sottomarini nucleari all’Australia. Fornitura che, complice il Regno Unito, ha soppiantato un contratto precedentemente firmato proprio con la Francia.
Con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, inoltre, che ha appena fatto sfoggio di espulsioni di diplomatici occidentali e che si avvicina ogni giorno un po’ di più alla Russia.
E con le due plateali assenze, perlomeno…in presenza: quelle di Russia, appunto, e Cina.

I due giganti partecipano solo virtualmente. La scusa è quella della pandemia, la verità sta nel fare altezzoso quasi ostentato nei confronti di un summit in cui non credono. E che anzi sfidano, specie per quanto riguarda Pechino nella sua tormentata relazione con Taiwan e di conseguenza con la Casa Bianca.

Una sorta di giro di boa del mondo intero che passa da qui, da Roma, per poi spostarsi già domenica a Glasgow, tra Nazioni Unite, COP26 e Conferenza sul Clima.

A Biden, e ai grandi della Terra, l’ardua sentenza di uno scacchiere internazionale in fiamme.

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