IL CONFLITTO

Guerra Ucraina, Biden chiederà al Congresso 13 miliardi per Kiev. Zaporizhzhia, nuovo blackout e perdite di vapore

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Guerra Ucraina, le ultime notizie
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Giovedì 10 Agosto 2023, 07:38 - Ultimo agg. 11 Agosto, 08:27

Biden chiederà al Congresso 13 miliardi per l'Ucraina

Il presidente Joe Biden chiederà al Congresso americano 13 miliardi di dollari per sostenere l'Ucraina. Lo riferiscono fonti informare all'Associated Press. L'ultima richiesta del genere da parte della Casa Bianca, a novembre, era stata soddisfatta ma questa volta il consenso del Congresso verso gli aiuti a Kiev è diminuito, soprattutto da parte dei repubblicani. Il presidente chiederà anche 12 miliardi di dollari per rimpinguare il fondo disastri.

Il generale Tricarico e il punto sulla guerra

«Della corposa intervista al ministro degli Esteri ucraino Kuleba comparsa oggi sulla stampa italiana, una cosa è certamente vera: il tempo lavora a loro favore in quanto le capacità militari di Zelensky aumentano in progressione mentre quelle russe si indeboliscono con pari gradualità. Quello che non è chiaro, o forse lo è ma gli ucraini non vogliono evocare la questione, è capire quanto durerà questo processo di riequilibrio e di possibile inversione di forze, semmai questo dovesse un giorno, certamente non in vista, accadere». È quanto afferma il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e attuale presidente della fondazione Icsa, che con l'Adnkronos fa il punto sulla guerra in Ucraina. «Altra certezza, questa fin dall'inizio del conflitto, quella di una adeguata efficienza delle forze speciali ucraine, paragonabili agli standard Nato e certificate nientedimeno che dal generale John Abizaid, uno dei massimi esperti in circolazione per valutazioni di questo tipo. Non ci si deve pertanto sorprendere se ogni tanto si assista ad eventi che somigliano molto a colpi di mano di reparti speciali, che si chiamino battaglione Shaman o altrimenti». Per Tricarico «un altro punto di forza ucraino in fase di irrobustimento, quello delle armi a lunga gittata e alto potenziale quali i missili da crociera Storm Shadow forniti da sua Maestà britannica. Più che lecito era obbligatorio nutrire perplessità sul fatto che l'aeronautica Ucraina riuscisse da sola a montare detti sistemi sui suoi velivoli a causa della complessità tecnica delle modifiche da apportare agli aeromobili »sovietici«; e su queste perplessità si erano arenate anche le stime degli osservatori più attenti. E tuttavia, fonti finalmente attendibili avrebbero ora lasciato intendere che oggi finalmente i piloti ucraini sono in grado di colpire con precisione obiettivi »induriti« e ben protetti anche a distanza considerevole. Un risultato ottenuto anche grazie al fatto che in guerra si apprende sempre e molto con il treno in corsa, come già accaduto per installare, sempre a bordo dei velivoli, i missili anti radiazione Harm estremamente utili per fiaccare la difesa aerea nemica. Certamente la fornitura ed il possibile ingresso nello scenario russo ucraino dei velivoli F16 consentirà di saltare di un sol balzo i problemi di compatibilità tecnica degli armamenti occidentali, sempre che gli Stati Uniti consentano di dotare Zelensky con le giuste varianti di un velivolo praticamente capace di svolgere ogni tipo di missione».

Putin potrebbe essere presente al G20 in India

Il presidente russo Vladimir Putin sta valutando se partecipare in presenza al G20 in programma a settembre in India, in quello che sarebbe il suo primo incontro di persona con i leader occidentali da quando le sue forze hanno invaso l'Ucraina nel 2022. A riportarlo è Nbc News citando una fonte del Cremlino. Putin - scrive l'emittente Usa - non ha ancora escluso la possibilità di presentarsi di persona alla riunione delle maggiori economie il 9-10 settembre a New Delhi, secondo il funzionario russo. Partecipare comporterebbe grossi rischi per il leader, abituato a gestire apparizioni sui media in patria e vertici all'estero con Paesi amici come la Bielorussia, la Cina e gli stati dell'Asia centrale, dove raramente affronta questioni difficili in pubblico. Quella di viaggiare in India è una decisione ad alto rischio per il leader russo in guerra.

Il consigliere ucraino Podolyak: "Negoziati per la pace? Mosca non ha rispetto"

Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak esclude ancora una volta ogni negoziati con il regime del presidente russo Vladimir Putin, chiedendosi su Twitter perché mai un criminale di guerra dovrebbe decidere volontariamente di cominciare a rispettare il diritto internazionale. «Retorica... Per gli amanti dell'argomento negoziati con la Russia. Perché mai, dopo aver organizzato una guerra su vasta scala, uccisioni di massa di ucraini, attacchi giornalieri a infrastrutture civili, disprezzo della legge e le convenzioni internazionali, far esplodere e minare strutture critiche, organizzazione di una rete di torture nei territori occupati e altri crimini di guerra senza perdere la guerra e venir condannata davanti ad un tribunale internazionale, la Russia dovrebbe di colpo diventare volontariamente rispettosa del diritto internazionale? Perchè mai un assassino e stupratore impunito, che ha anche ricevuto un'indulgenza, dovrebbe cambiare invece di diventare ancora più assertivo nei suoi crimini contro l'umanità?», si chiede Podolyak.

Filorussi: "Perdita di vapore nella centrale di Zaporizhzhia"

L'amministrazione filorussa della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia ha annunciato che il reattore numero 4 dell'impianto controllato da Mosca è stato spostato da un arresto «a caldo» a uno «a freddo» a causa di una perdita di vapore: lo riporta Interfax. «Il personale dell'impianto ha rilevato una perdita nei tubi del terzo generatore di vapore durante il funzionamento della quarta unità della centrale nucleare di Zaporizhzhia“, si legge in una nota. «È stato deciso di arrestare il reattore a freddo per garantire un funzionamento regolare durante la stagione autunnale e invernale e l'operatività delle apparecchiature».

 

Zaporizhzhia, nuovo blackout

La centrale nucleare di Zaporizhzhia è rimasta di nuovo scollegata dalla rete elettrica esterna ed ha dovuto ricorrere alla linea di riserva.

Lo ha reso noto Energoatom, la società di energia che gestisce l'impianto nucleare ucraino occupato dai russi, avvisando che c'è il rischio di blackout dal momento che questa linea di riserva ha una capacità inferiore alla metà di quella della rete elettrica. «Un regime del genere è difficile per reattore, la sua durata limitata e può provocare falle dell'equipaggiamento principale dell'unità energetica», dichiara Energoatom su Telegram.

Zaporizhzhia, aumentano i timori per un nuovo blackout

La centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia ha perso il collegamento alla linea principale ad alta tensione la notte scorsa ed «è sull'orlo di un altro blackout»: lo scrive su Telegram la società statale ucraina per l'energia nucleare, Energoatom. «Il 10 agosto la centrale nucleare di Zaporizhzhia, temporaneamente occupata, ha perso il collegamento alla sua principale linea di trasmissione di energia esterna con una tensione di 750 kV. In seguito, la centrale ha dovuto passare all'unica linea elettrica di riserva da 330 kV disponibile, la cui disconnessione minaccia la perdita di energia esterna (blackout)», si legge in una nota.

Attacco russo a Zaporizhzhia: i morti sono 3 e 9 feriti

È salito a tre morti e nove feriti, tra cui un bambino, il bilancio del bombardamento russo di ieri su Zaporizhzhia: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Yuriy Malashko, come riporta Ukrinform. «Tre morti e nove feriti, tra cui un bambino di 11 mesi - il risultato di un attacco al centro regionale. Un missile russo ha ucciso un uomo di 43 anni e giovani donne di 19 e 21 anni», ha dichiarato Malashko. Ieri sera il ministro dell'Interno ucraino, Igor Klymenko, aveva rivisto al ribasso - da tre a due - il bilancio delle vittime dell'attacco.

Esplosioni e un vasto incendio vicino Mosca

Esplosioni e un vasto incendio hanno scosso nelle prime ore di oggi la cittadina russa di Domodedovo, a 37 km a sud di Mosca: lo scrivono diversi canali Telegram russi che citano testimoni oculari, come riporta Ukrinform. Le esplosioni odierne seguono l'abbattimento da parte dei sistemi di difesa aerea russi di due droni nella notte tra martedì e mercoledì: uno nella zona di Domodedovo e un altro vicino all'autostrada di Minskoe, aveva reso noto ieri mattina il sindaco della capitale, Sergey Sobyanin.

Abbattuti 13 droni di Kiev diretti in Crimea e vicino Mosca

La Difesa aerea russa ha abbattuto la notte scorsa 13 droni russi che volavano in direzione di Mosca e Sebastopoli. Lo rende noto il il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass. Secondo l'agenzia, i due droni in direzione di Mosca hanno distrutto le forze di difesa aerea nel cielo sopra il distretto di Maloyaroslavsky della regione di Kaluga e sul territorio del distretto di Odintsovo della regione di Mosca. Altri due droni sono stati abbattuti mentre si avvicinavano a Sebastopoli, ed altri nove sono stati abbattuti prima di raggiungere l'obiettivo e sono caduti nel Mar Nero. Il ministero russo riferisce che non vi sarebbero state vittime o danni.

Guerra Ucraina, le ultime notizie. Le forze russe hanno lanciato nella notte un «massiccio» attacco con droni nella regione di Rivne, nell'Ucraina occidentale, distruggendo un deposito di petrolio nel distretto di Dubno; lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare regionale, Vitaliy Koval, come riporta il Kyiv Independent. Dubno si trova a circa 125 km dal confine con la Polonia. «Nella notte, la regione di Rivne ha subito un massiccio attacco con droni. Purtroppo è stato distrutto un deposito di petrolio nel distretto di Dubno. Non ci sono state vittime», ha scritto Koval. Almeno 45 membri delle squadre di soccorso sono al lavoro sul posto.

Corridoio di Suwalki, la Polonia schiera 2mila militari. Mosca, 360mila soldati al confine. Allarme Lituania

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