Trump, comizio al chiuso, zero distanze e poche mascherine: 3000$ di multa, ma la sua America è con lui

Trump, comizio al chiuso, zero distanze e poche mascherine: 3000$ di multa, ma la sua America è con lui
di Luca Marfé
Martedì 15 Settembre 2020, 09:50 - Ultimo agg. 19:58
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Tremila dollari di multa alla società che ha ospitato l’evento.

Henderson, Nevada: Donald Trump, un (altro) comizio al chiuso, zero distanze sociali, poche mascherine e la consueta furia politica dei suoi sostenitori. Convinti al punto da risultare ottusi.

L’importo dell’ammenda non fa di certo spavento, ma è simbolico della breccia tra le regole e chi alle regole è invece allergico.

La legge dello Stato vieta infatti gli assembramenti oltre la soglia delle 50 persone.
Ce n’erano circa 6mila.


Automatiche, dunque, violazione e multa.

Ma poco importa, anzi. Quasi rinvigoriscono la carica di un popolo che resta solida metà (e forse più) e che, soprattutto, non molla il suo presidente.

Per quanto possa scandalizzare medici, scienziati e virologi, l’America di Trump non ci sta. E strilla pure a gran voce.

«Questa non è una dittatura, questa è una democrazia», afferma con tono fiero una donna ai microfoni di Cnn. Che aggiunge: «Abbiamo il diritto di essere chi siamo e di assumerci i rischi che ci pare. Domani potrei attraversare la strada ed essere investita da un autobus: e allora? Perché mai dovrei indossare una mascherina che, io lo so, non ho nessun dubbio: non serve a niente».

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Una testimonianza scioccante?
Un caso isolato?
Nient’affatto, le fanno eco praticamente tutti.

«C’è in gioco la mia libertà di americano, mi assumo io la responsabilità di beccarmi il Covid e oggi voglio pensare soltanto a divertirmi», dice un giovane bardato di una bandiera che invita a scegliere il tycoon.


È un film già visto.
Quello della libertà, che gli americani percepiscono come assolutamente intoccabile, contro la prudenza e contro un virus che oramai sfiora i 200mila morti (194mila stando alle ultime rilevazioni ufficiali, ndr).

Un film già andato in scena a giugno, a Tulsa in Oklahoma, e destinato da qui al termine della corsa elettorale ad andare in scena ancora.

Si può storcere il naso e persino inorridire.
Ma la democrazia è anche questo
e queste persone difficilmente cambieranno idea.
Non c’è multa né richiamo che tenga: come l’8 novembre 2016, il 3 novembre 2020 voteranno Trump.

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