dal nostro inviato
Marco Conti
NEWPORT - La Nato blinda l'alleanza ad Est con 4 mila uomini.
Una forza d'intervento con cinque basi in Polonia, Romania e nei tre paesi baltici in grado di spostarsi rapidamente in poche ore e alla quale l'Italia darà il suo contributo. Obiettivo, rassicurare i paesi di confine con la Russia e piegare le tentazioni espansive di Mosca. Con l'impegno, assunto dai Ventotto, di riportare in dieci anni al 2% del pil la spesa della difesa, si è chiuso in Galles il vertice della Nato più importante dalla fine della seconda guerra mondiale.
IL SEGRETARIO
Alle quattro del pomeriggio tocca al segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, annunciare che l'Alleanza intende mantenere una «presenza continua» nell'Europa dell'est.
Tra atti concreti e deterrenza verbale, il vertice della Nato di Newport si è dunque chiuso rimettendo la palla nelle mani di Mosca che ora dovrà decidere se sfidare o meno la difficile compattezza mostrata dall'Alleanza.
IL TERRORISMO
Ieri sera, durante la cena al castello di Cardiff, i Ventotto leader dei paesi che compongono l'Alleanza hanno iniziato a discutere anche della sfida del terrorismo Isis e della situazione in Iraq. «L'Isis è una grave minaccia per tutti e nella Nato c’è una grande convinzione che è l’ora di agire per indebolire e distruggerelo» ha sostenuto Obama al termine del summit, sostenendo che «partner e alleati della Nato sono pronti a unirsi in un ampio sforzo internazionale per combattere contro la minaccia jihadista». Il presidente americano ha anche rivelato di non voler inviare «truppe in Siria, non ci saranno soldati americani nelle aree di conflitto: non è necessario per raggiungere i nostri obiettivi». Una scelta che conferma il sospetto che Washington intenda avvalersi anche del supporto di Damasco per sconfiggere i terroristi jihadisti. La decisione presa con gli alleati di formare una grande coalizione internazionale, coinvolgendo anche la Turchia e alcuni Paesi arabi, è il vero successo di Obama, viste le differenze riscontrate tra alleati nella gestione della crisi tra Kiev e Mosca. Quindi avanti con i raid aerei per sostenere le forze irachene, contrastare le forme di finanziamento dell'Isis tagliando i proventi derivanti dal commercio dei prodotti petroliferi e affrontare le crisi umanitarie nell'area.
Nel resort golfistico Celtic Manor si chiude il mandato del segretario generale Anders Fogh Rasmussen dopo «gli anni più difficili nella storia dell'Alleanza» con una Alleanza divisa sul rapporto con Mosca, con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna da una parte e i paesi europei, più duramente morsi dalla crisi economica, dall'altra. L'appuntamento per il prossimo vertice della Nato è in calendario tra due anni. In Polonia.