E’ successo ieri sera, dopo che il governatore e la Corte Suprema dello Stato avevano dato il via all’esecuzione sia di Lockett che di Charles Warner. I due uomini dovevano essere messi a morte a distanza di due ore l’uno dall’altro. Entrambi avevano fatto ricorso nelle scorse settimane perché lo Stato rifiutava di rivelare dove erano stati comprati i farmaci che avrebbero composto il cocktail dell’iniezione letale. Negli ultimi anni la questione dei farmaci è diventata grave in tutti e 32 gli Stati che applicano la pena di morte.
Originariamente infatti i tre elementi chimici venivano acquistati presso aziende farmaceutiche europee, che però si sono rifiutate di continuare a vendere i loro prodotti se venivano usati per porre a morte degli esseri umani.
L’Oklahoma è riuscita a trovare dei fornitori americani, che però chiedono l’anonimato. Secondo gli avvocati di molti condannati, e anche secondo autorevoli esperti della Costituzione, la mancanza di trasparenza su questa transazione lascia dubbi sulla reale efficacia dei farmaci, e quindi va contro il dettato costituzionale che vieta pene inusuali e crudeli.
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