Nel centrodestra si tratta ad oltranza sui collegi e alla fine un accordo, sia pure provvisorio, si trova. Vengono definiti anche i numeri: a FdI 98 seggi, 70 alla Lega, 42 a Forza Italia (compresi Udc e Coraggio Italia) e 11 a Noi con l'Italia.
Dopo ore di confronto, a tarda sera Salvini e Berlusconi lasciano il vertice. A duellare al tavolo riunito negli uffici della Camera restano, oltre a Meloni e La Russa per Fdi, Giorgetti e Calderoli per la Lega e Tajani per Forza Italia. Si analizzano i dati, Lega e FI insistono sulla necessità che si tenga conto dei risultati storici, che si consideri dunque puro l'esito delle Europee e delle Politiche. Ma Fratelli d'Italia non intende ridurre la richiesta di avere il 50% dei collegi, considera i sondaggi nella coalizione. Si può abbassare l'asticella ma non troppo. Berluscon non ci sta: il sistema dei sondaggi da solo - non può funzionare perché noi siamo al 10%, ma con me in campo, Fi può arrivare al 20». E la resistenza è anche sulla scelta della quota in cui inserire l'Udc e Noi con l' Italia. Con la Lega che tra l'altro vuole aprire a Toti, «sempre se non sbanderà a sinistra», mentre FI frena. (All'incontro a Montecitorio c'è pure il sindaco di Venezia, Brugnaro). «L'importante è che Toti chiarisca subito cosa vuole fare», puntualizza il Capitano leghista.
Ma alla fine l'intesa si trova.
Ma le spine ci saranno pure sul programma. Perché Salvini spinge sulla pace fiscale e rilancia su quota 41 azzerando la Fornero, mentre Berlusconi punta a pensioni minime a mille euro, ad un bonus per le mamme e alla riduzione delle tasse. Su diverse idee c'è da tempo l'accordo con Fratelli d'Italia ma osserva un big del partito della Meloni ci deve essere un coordinamento, ogni proposta deve avere una sua sostenibilità finanziaria. La Meloni ha poi ribadito la necessità di firmare un patto anti-inciucio per far sì che non si ripeta più l'esperienza dell'esecutivo giallo-verde o del governo di unità nazionale presieduto da Draghi. «Vogliamo regole chiare e la promessa che ogni decisione sarà presa collegialmente. Non sarà più possibile utilizzare i voti di Fdi a proprio piacimento». Sia Salvini che Berlusconi si sono detti d'accordo sulla necessità di una coalizione compatta. Ribadendo che «c'è una grande occasione davanti a noi, non possiamo perderla». Salvini ritiene che la Lega avrà più voti di Fdi, rivendica il ministero dell'Interno parlando del tema della sicurezza e della necessità di ripristinare Strade sicure, ma per Fdi ogni tipo di discussione sui ruoli di governo va posticipata.