Inchiesta Consip, parlà il papà di Renzi: «Vivo un incubo, mi interroghino»

Inchiesta Consip, parlà il papà di Renzi: «Vivo un incubo, mi interroghino»
Giovedì 2 Marzo 2017, 12:27 - Ultimo agg. 16:12
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«Non ho mai chiesto soldi. Non li ho mai presi. Mai. E credo che i magistrati abbiano tutti gli strumenti per verificarlo. Non vedo l'ora che venga fuori la verità: voglio essere interrogato, voglio che verifichino tutto di me, non ho nulla da nascondere. Nulla». Lo afferma in una nota Tiziano Renzi, commentando l'inchiesta Consip che lo vede coinvolto. 

«Mi sembra di vivere un incubo» scrive quindi in una nota Tiziano Renzi. «Sono stato indagato due anni fa per la prima volta in vita mia e mi hanno assolto ma la notizia è stata riportata in qualche trafiletto. Spero solo che il giorno in cui tutto questo finirà ci sarà lo stesso spazio sui giornali che c'è oggi. Vivo perché i miei nipoti sappiano che io sono quello che hanno sempre conosciuto e non ciò che i giornali scrivono oggi», sottolinea. 

«Non ho mai fatto cene segrete in bettole in vita mia, come scrive qualcuno. Conosco effettivamente Carlo Russo, del cui figlio sono padrino di battesimo, ma leggo cose sui giornali di cui non so assolutamente nulla» prosegue commentando quanto affermato oggi da Alfredo Mazzei, commercialista amico di Romeo, in un'intervista a Repubblica. Nell'articolo si fa riferimento ad un «incontro segreto» tra Tiziano Renzi, Romeo e Russo «in una trattoria senza pretese con ingresso riservato». 

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