Gentiloni alla Festa del Tricolore: non disperdere risultati ottenuti e investire su nostra identità senza paure

Gentiloni (ansa)
Gentiloni (ansa)
Domenica 7 Gennaio 2018, 14:42 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 08:17
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«Non è la stagione delle cicale quella che abbiamo davanti, non può esserci una chiusura impaurita nel piccolo mondo antico delle paure quotidiane: è il tempo di non disperdere i risultati ottenuti». Questo, per il premier Paolo Gentiloni, deve essere l'obiettivo «di tutta la politica in vista prossime elezioni». Il messaggio è stato lanciato dal palco del teatro Ariosto di Reggio Emilia, dove il presidente del Consiglio si è recato in occasione delle celebrazioni del 221esimo anniversario della prima bandiera bianco rosso e verde.

«C'è un Paese», l'Italia che «dà un buon esempio all'Europa intera», sul «tema più lacerante» cioè quello dei migranti, ha detto. «Da una parte siamo campioni di accoglienza: l'unico Paese che accoglie i migranti attraverso il mare». Contemporaneamente «abbiamo dimostrato che è possibile infliggere un colpo durissimo ai trafficanti degli esseri umani». La strategia dell'Italia, ha proseguito Gentiloni, «può aprire spazio a una transizione lenta, ma necessaria, dalle migrazioni irregolari e gestite dalla criminalità a quelle regolari che sono indispensabili per equilibrare i flussi». Dunque è «una transizione che si può fare: diminuiscono vittime in mare, trafficanti. E resta valore il valore dell'accoglienza».

«L'appeal dell'Italia che altri nel mondo ci riconoscono e ci invidiano deve essere il nostro elemento d'orgoglio. Non possiamo essere italiani riluttanti, non è modo aperto per affrontare le sfide dal mondo», ha quindi proseguito. Gentiloni ha ricordato i dati «impressionanti» sulla fruizione culturale, «segno della grandissima capacità di attrazione del nostro Paese», così come i numeri dell'export: «Avremo altri dati record».

«A nessuno può essere consentito di usare il tricolore come vessillo di odio. Deve essere il vessillo del nostro Paese impegnato per il dialogo e la pace. È il vessillo dei nostri valori sanciti dalla Costituzione e quanto mai attuali», ha sottolineato. I valori richiamati dal presidente del Consiglio «sono quelli che le cicatrici della crisi ci mettono davanti ogni giorno: lavoro, inclusione sociale, lotta alla povertà, riduzione delle diseguaglianze
».

«Bisogna investire sulla nostra identità e non averne paura. Sarebbe il modo migliore per non lasciare campo aperto a chi, con una visione distorta dell'identità nazionale, vuole costruire odio e conflitti. Noi siamo orgogliosi della nostra identità perché sappiamo che può essere giocata in modo completamente diverso», ha detto poi dal palco del teatro Ariosto dove ha partecipato alla Festa del Tricolore. Proprio la bandiera italiana «è un'occasione per riflettere su di noi, è costitutiva della nostra identità». Per il premier c'è «più che mai bisogno di investire sulla nostra identità, sulla specialissima coesione italiana che si fonda sulla capacità di valorizzare i nostri corpi intermedi e di alimentare forme di inclusione sociale».


«Oltre al testo della Costituzione rendiamo omaggio ai costituenti: a una generazione politica che, uscendo dalla Resistenza e dalla Guerra, discutendo apertamente e liberamente, arrivò a sintesi unitarie che mantengono una straordinaria utilità e attualità, e lo fecero per servire Paese. È una lezione per tutti noi», ha sottolineato. Punti di sintesi nella Carta di cui ricorre il 70esimo anniversario, ha detto il premier, furono trovati da persone «che avevano contrapposizioni enormi fra di loro sul piano ideologico, molto più grandi di quelle che vediamo nella politica di oggi».

Questo, cioè la capacità dei costituenti di elaborare il testo, fu «il miracolo democratico», da cui il premier auspica si possa prendere spunto anche nell'Italia di oggi.

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