Manovra, spunta un tesoretto da 4 miliardi: la mossa di Conte e Tria

Manovra, spunta un tesoretto da 4 miliardi: la mossa di Conte e Tria
di Alberto Gentili
Martedì 30 Ottobre 2018, 07:30 - Ultimo agg. 11:09
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La tanto temuta tempesta non è arrivata. Lo spread, grazie al giudizio benevolo di Standard & Poor's e all'impegno solenne del governo a mettere in sicurezza le banche se fosse necessario, è ripiegato sotto quota trecento. Così perfino il prudente Giancarlo Giorgetti ha festeggiato, avvertendo Bruxelles: «Con la manovra economica andiamo avanti così, ora anche i mercati cominciano a capire che l'Italia ha imboccato la strada giusta. L'Europa se ne farà una ragione...».
 
Analisi e commenti ripetuti a palazzo Chigi durante il vertice pomeridiano tra Giuseppe Conte (partito poi alla volta dell'India) e Giovanni Tria. Però, nonostante il sussulto di ottimismo, il premier e il ministro dell'Economia con le ultime limature (la manovra andrà in Parlamento solo domani) hanno introdotto degli elementi «di prudenza». Il primo: il reddito di cittadinanza e quota 100 per andare in pensione non saranno inseriti nella legge di bilancio, ma viaggeranno con «appositi provvedimenti normativi». Ciò significa che se la situazione dovesse farsi critica, i due interventi cari a Luigi Di Maio e Matteo Salvini potranno essere «rimodulati», riducendone l'impatto sui conti pubblici. E già si parla, per il 2019, di quota 100 a 5,0-5,5 miliardi, contro i 6,7 preventivati. Un risparmio che dovrebbe limare di un decimale il 2,4% del rapporto deficit-Pil che tanto inquieta Bruxelles. Non solo. Tria, con un espediente contabile, ha accantonato 4 miliardi non conteggiando in manovra i 4 miliardi di maggiori entrate fiscali che produrrebbe la promessa crescita all'1,5% il prossimo anno. Ciò offrirà al governo un ulteriore margine se, com'è probabile, la crescita dovesse attestarsi su livelli più bassi.

Di Maio e Salvini però devono fare i conti anche con questioni interne, che non sono solo lo scontro su decreto fiscale, condono, grandi opere, sicurezza e migranti. Ora che la manovra sta per arrivare in Parlamento, comincia il braccio di ferro sulla presidenza della Consob. Di Maio, e insieme a lui Stefano Buffagni, ha deciso di puntare su Marcello Minenna che nella Commissione sulla Borsa è capo dell'ufficio analisi quantitative.

La Lega punta invece su Alberto Dell'Acqua, docente della Bocconi e scommette che la nomina grillina «difficilmente possa passare». Ma Di Maio, anche perché ai lumbard dovrebbe andare la presidenza dell'Antitrust, vuole ratificare la scelta dell'ex assessore della Raggi nel Consiglio dei ministri della prossima settimana.

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